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Vaccino, Domenico Arcuri rivela: "Anche Moderna consegnerà il 20% in meno", ora è emergenza assoluta

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Non solo AstraZeneca. In diretta Domenico Arcuri ammette quello che gli italiani avrebbero fatto a meno di sentire: "Anche Moderna annuncia la consegna del 20 per cento in meno di dosi di vaccino". Una pessima notizia vista l'emergenza coronavirus che non accenna a rallentare. Lo stesso supercommissario si accoda all'Unione europea: "Abbiamo avviato tutte le azioni possibili a tutela della salute degli italiani. Confidiamo di poter fare valere le nostre ragioni, grazie al supporto dell’Avvocatura dello Stato e della Rappresentanza italiana a Bruxelles". In conferenza stampa Arcuri snocciola anche qualche numero, precisando che ci mancano almeno 300 mila dosi di vaccino, che ci avrebbero dovuto consegnare e che invece non sono arrivate. Per questo l'amministratore delegato di Invitalia vuole allontanare qualsiasi sospetto sul governo: "I ritardi non vengono utilizzati per fare propaganda". 

 

 

Una propaganda no, ma un ennesimo flop sì: "Il nostro stupore, la nostra preoccupazione, il nostro sconforto aumentano", ha continuato Arcuri, secondo cui "purtroppo ormai quasi ogni giorno le previsioni circa la durata della campagna di vaccinazione nel nostro Paese subiscono una rettifica, indipendentemente dalla nostra volontà e dal nostro operato". Altrettanto preoccupata l'Ue. Pochi giorni fa Bruxelles si era appellata ad AstraZeneca accusata - dai vertici -  di non aver rispettato il contratto stipulato.

 

 

D'altro canto la casa farmaceutica si era giustificata così: "Ci piacerebbe riuscire a produrre di più. A febbraio consegneremo all’Europa una quantità soddisfacente, simile agli altri produttori e all’Italia 2,5 milioni di dosi”. E ancora: "la produzione del nostro vaccino è composta da due fasi: una è la creazione del principio attivo in due stabilimenti in Belgio e Paesi Bassi, l’altra è la resa in farmaco, in due centri in Germania e Italia, ad Anagni, dove state facendo uno straordinario lavoro". Una giustificazione che non basta ad Arcuri: "Pretendiamo che i fornitori rispettino gli impegni che hanno sottoscritto. Il vaccino non è una bibita e neanche una merendina, con tutto il rispetto per le bibite e per le merendine".

 

 

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