Vittorio Feltri a Dritto e Rovescio massacra l'illetterato Di Maio: "Raschiare il fondo del barile", Del Debbio gode
Mentre impazzano le consultazioni, quando le quotazioni di Giuseppe Conte sembrano in calo, ci si interroga: che ne sarà di noi? Che ne sarà del governo? Chi finirà a Palazzo Chigi in veste di premier? Domande che ad ora non hanno risposta. Temi che vengono affrontati a Dritto e Rovescio, il programma di Paolo Del Debbio in onda su Rete 4, la puntata è quella di giovedì 28 gennaio. Ospite in studio, ecco il direttore di Libero, Vittorio Feltri, il quale ragiona sugli scenari, premettendo ancora una volta la sua pregiudiziale nei confronti del presunto avvocato del popolo: di lui, meglio liberarsi.
"Non sono convintissimo che Conte non riesca a fare il Conte-ter. Mi auguro che non ce la faccia. Però il successore di Conte chi può essere? Questo è un altro tema", premette Vittorio Feltri. Del Debbio, dunque, lo interpella su una delle voci più inquietanti che circolano negli ultimi giorni: quella secondo la quale il presidente del Consiglio potrebbe diventare Luigi Di Maio. "Può essere lui il premier?". "Ci manca solo che arrivi Di Maio, che potrebbe tenere delle conferenze interessanti sull'uso del congiuntivo, come sai. Ma anche sulla geografia mondiale. Ma adesso non esageriamo, vorrebbe dire raschiare il fondo del barile", conclude, tranchant, il direttore di Libero, parole accolte con una risata di approvazione da parte di Del Debbio.
"Quando i compagni tolsero il saluto a Mughini". L'applauso di Feltri e la pochezza della sinstra
Feltri, in precedenza, parlando di vaccini al coronavirus, aveva snocciolato la sua ricetta: "Non capisco perché debba essere dato gratis. Lo darei gratis ai poveri, che in Italia sono 4 milioni. Chi è in difficoltà merita di essere vaccinato gratis. Gli altri potrebbero invece versare una certa cifra in modo che con quei denari, poi, si possa andare sul mercato per acquistare nuove dosi di vaccino", conclude il direttore.