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Augusto Minzolini contro i "responsabili" di Giuseppe Conte: "I balordi. Un gruppo che va subito a fondo"

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Il dono di una sintesi, brutale, quello di cui gode Augusto Minzolini. Un dono che sfoggia su Twitter, il luogo dove la sintesi è una condizione ineludibile. Il retroscenista, va da sé, parla delle manovre di Giuseppe Conte per costituire una nuova, raccogliticcia, maggioranza. Quelle manovre che nei suoi retroscena, Minzolini, continua a dipingere con accenti - giustamente - assai critici (per usare un eufemismo). Ma bando alle ciance...

 

In un cinguettio, Minzolini ricapitola quanto sta accadendo in Parlamento: "Il gruppo contiano nasce con due senatori in prestito. Un fido di parlamentari concesso da 5stelle e Pd", premette. Dunque, il giornalista aggiunge che a suo giudizio "l'operazione ambiziosa è sfociata in una comica. La ciambella di salvataggio con cui Conte ha tentato di stare a galla si è trasformata in una zavorra per andare a fondo. I balordi", conclude il cinguettio Minzolini con una vera e propria cannonata. Si intende che quelli che si spacciano e si fanno chiamare "responsabili", per il ferocissimo Minzo altro non siano che "balordi". 

 

Soltanto alla vigilia, ieri martedì 26 gennaio, in un retroscena sul Giornale Minzolini aveva nuovamente picchiato duro contro il presunto avvocato del popolo e la sua caccia disperata ai voti in Senato. Come? Citando una barzelletta di Gigi Proietti, quella del "contadino e l'avvocato", che "lui da professore di diritto conosce a menadito: il legale che dice al cliente una serie di qui ti si incu*** intercalati da qui ti si incu***; e il contadino che alla fine esclama, "posso fa una domanda avvocà... ma quando se l'inc*** siamo sempre in due e quando ci si incu*** so sempre solo", si concludeva la barzelletta citata da Minzolini nel suo retroscena. Barzelletta riadattata, almeno nel finale: "Si è passati appunta dal qui se li incu*** di Gigi Proietti, al qui ti si incu***", concludeva Minzolini.

 

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