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Vittorio Sgarbi, "una bestemmia e un'offesa". Greta come Anna Frank, la follia di Beppe Sala

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L'accostamento che Beppe Sala ha fatto, paragonando Greta Thunberg ad Anna Frank, non è piaciuto a nessuno, compreso Vittorio Sgarbi. Durante le riprese al Piccolo Teatro dell’anteprima del docu-film “AnneFrank. Vite parallele’’, il sindaco di Milano ha detto: "Viene naturale pensare a Greta Thunberg perché sono due storie di coraggio enorme, in cui si parte dalla cosa più semplice che c’è e si arriva a un risultato simile". Secondo il critico d'arte le parole del primo cittadino sono sbagliate: "Una cosa aveva Anna che Greta non ha: candore e ingenuità. A nessuno deve essere consentito fare diventare la sua vita una bandiera per la propria parte. Sala si tenga Greta, e lasci in pace Anna", ha scritto in un duro articolo sul Giornale. Sgarbi, inoltre, ha detto anche di averne parlato con suoi amici ebrei, rimasti sconvolti dalle parole di Sala: "Moni Ovadia contrappone il consenso e, al di là del merito, quasi l’imposizione di un pensiero unico di Greta, con la straordinaria sensibilità e l’isolamento di Anna. E trova fuori luogo il riferimento al coraggio". Il critico d'arte ha continuato, poi, dicendo di essere stato contattato anche dal presidente della Comunità Ebraica di Milano, Walker Meghnagi, che gli ha scritto: "Questo è un gravissimo insulto alla memoria, ma come si permette... Anna Frank è una vittima del nazismo! Greta va in giro libera per il mondo! Anna Frank non poteva uscire dal suo nascondiglio". Ecco perché poi Sgarbi - nel suo articolo - si rivolge direttamente a Sala e gli suggerisce di consultarsi con Liliana Segre prima di affrontare certi argomenti. 

 

 

 

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