Alberto Zangrillo controcorrente: "Perché il coronavirus in Lombardia non è un'emergenza"
La Lombardia galoppa verso una nuova zona rossa, verso una nuova ulteriore stretta per coronavirus: lo ha confermato anche Attilio Fontana. Emergenza, insomma. Ma non per Alberto Zangrillo, primario di terapia intensiva e rianimazione del San Raffaele di Milano, che torna a far discutere per alcune sue affermazioni: "Al San Raffaele quattro pazienti al giorno, non è emergenza", ha affermato.
E ancora: "Le strutture sanitarie della mia regione non sono in sofferenza. Dal 22 dicembre nel mio ospedale ricoveriamo una media di quattro pazienti Covid al giorno. I medici sul territorio fanno la loro parte e purtroppo continuano a morire molte persone indipendentemente dall'infezione virale", ha rimarcato Zangrillo. E ancora, il medico ha aggiunto che "un elevato numero di contagi non si traduce necessariamente in un'emergenza sanitaria". E sulla base di questo, dunque, tra i diversi fattori su cui si può cercare di agire per contenere l'incidenza di casi gravi di coronavirus, "l'applicazione di una misura coercitiva su base cromatica dovrebbe scattare solo in casi estremi". Insomma, non come metodo di prevenzione, conclude Zangrillo, una voce sempre fuori dal coro.