Massimo Cacciari in difesa di Donald Trump: "Scandaloso silenziarlo, ormai siamo alla frutta"
"Ha dell'incredibile". Massimo Cacciari non nasconde la sua contrarietà alla decisione di Facebook e Twitter di silenziare Donald Trump. I fatti del 6 gennaio, giorno in cui i sostenitori repubblicani hanno preso d'assalto Capitol Hill, hanno messo il presidente uscente degli Stati Uniti in una posizione molto scomoda. Per i più critici il tycoon avrebbe aizzato i suoi fan con l'intento di ostacolare la nomina di Joe Biden. Vero o meno, per il filosofo una cosa è certa: "Un'impresa economica la cui logica è volta al profitto non può decidere chi parla e chi no. Non è più neanche un sintomo. È una manifestazione di una crisi radicale dell'idea democratica e che alcuni democratici non lo capiscono vuol dire che siamo ormai alla frutta", spiega a Repubblica.
Non solo, perché stando alle previsioni dell'ex sindaco di Venezia, The Donald non si fermerà di fronte a questo, ma "continuerà a parlare sui giornali, alle televisioni, è evidente che continuerà a parlare". In ogni caso è una "questione di principio". "Che un politico - prosegue nella sua idea - costretto per svolgere il suo mestiere a usare questi mezzi, possa averne accesso in base a decisioni del capitalista che detiene il potere assoluto su questi mezzi stessi, a me pare inaudito". Cacciari invoca un'autorità politica costituita sulla base di procedimenti di legge. Non un social media e "che non si capisca lo scandalo di questa cosa vuol dire che ormai siamo proprio pronti a tutto. Lo diceva anche Lacan: volete un padrone? Lo avrete".