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Giuseppe Conte, "che anno, che fatica". Ci avete fatto caso? Il dettaglio del corpo che svela lo stress del premier

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Addio tenebre, addio ciuffo corvino. Giuseppe Conte e i dettagli significativi della sua ultima contestatissima conferenza stampa di fine 2020, messi alla berlina da Fabrizio Roncone sul Corriere della Sera. "Nel primo colpo d'occhio, subito una notizia", si legge nel retroscena "di colore": il premier "dopo mesi, rinuncia al favore delle tenebre e decide di parlare alla luce che filtra dai finestroni spalancati di Villa Madama". Il riferimento velenoso è alle decine di conferenze stampa organizzate (e spesso slittate di diverse mezz'ore) ben oltre l'ora di cena, a dribblare tg e talk serali e mettere alle strette gli stessi quotidiani. E poi quel particolare, che tanto superfluo non è: Conte ha attraversato da protagonista forse l'anno più difficile dell'Italia dal secondo Dopoguerra a oggi, e l'espressione rilassata e un po' piacionesca dell'avvocato sembra oggi un lontano ricordo. "Che anno - nota Roncone -. Che fatica (a Conte, sulle tempie, sono venuti i capelli bianchi)". E stavolta la parentesi forse non ci voleva.

 

 



 

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