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Eros Ramazzotti, "un periodo violento": anche per lui un Natale terribile

Francesco Fredella
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Un Natale da dimenticare. Un anno da archiviare, definitivamente. Non solo per Raffaella Carrà, che rivela di festeggiare spaccando una bottiglia contro il muro, ma anche per Eros Ramazzotti (che interviene al programma radiofonico I lunatici). “Un periodo un po’ violento per tutti per tutto quello che sta succedendo da febbraio a questa parte”, dice il cantante romano. “Però il Natale è soprattutto dei bambini, l’atmosfera deve comunque essere quella. Non dimenticherò mai mio papà che mi regalava i soldatini di legno. Mi piaceva giocare a tombola, lo faccio ancora”, continua Eros ripercorrendo il periodo dell’infanzia. 

 

 

Il Covid ha cambiato le carte in tavola soprattutto nel settore artistico: cancellati concerti, tour, film e teatri chiusi. Ed Eros, che è uno dei cantanti più amati al mondo, lo sa bene. “Il problema è per tutti quelli che lavorano dietro ai concerti, c’è tanta gente che ha molti problemi, non dobbiamo dimenticarcelo”, conclude Eros che archivia il 2020 con la speranza che l’anno che verrà sarà decisamente migliore. 

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