Alessandro Sallusti: "Il silenzio di Mario Draghi? Lascia tempo a Mattarella per fare di conto"
Secondo Alessandro Sallusti, Giuseppe Conte questa volta è davvero arrivato al capolinea: "Manca il timbro dell'ufficialità, ma il governo Conte è di fatto in crisi e nessuno pensa che ne uscirà con un brindisi di fine anno", spiega in un fondo su Il Giornale di oggi, lunedì 21 dicembre. "E allora che succede - riprende il direttore -? Non lo so, e forse non lo sanno con precisione neppure i protagonisti di questo delicato passaggio. Però so, come tutti, che da giorni sui giornali e nei palazzi della politica si parla con sempre maggiore insistenza dell'arrivo di Mario Draghi, ex governatore della Banca Centrale Europea. E so che una persona seria e responsabile come Draghi non permetterebbe a nessuno di usare il suo nome invano per beghe politiche, Draghi non è tipo da farsi usare", sottolinea Sallusti.
Dunque, il direttore ricorda come Draghi, grandissimo esperto di meccanismi finanziari, sa benissimo che la prima regola è "non smentire un' indiscrezione vera e non lasciarne correre una falsa, in entrambi i casi si perde la fiducia degli investitori". Sulla base di queste considerazioni, e dopo aver ricordato il silenzio di Draghi su queste notizie (insomma, non smentisce), Sallusti aggiunge: "Non sto dicendo che il dopo Conte ha il volto di Mario Draghi. Me lo auguro per il bene dell' Italia, ma non credo, né risulta, che i giochi siano già fatti". Però, conclude Sallusti, "c'è solo da sperare che Draghi taccia ancora per qualche giorno, quelli necessari al presidente Mattarella per fare di conto", conclude. Insomma, secondo Sallusti la carta-Draghi sarebbe pronta da giocare. Restano solo da vincere le ultime resistenze di Sergio Mattarella.