Diego Armando Maradona, l'infermiera: "Trovato vivo". Poi però ritratta, aperta un'indagine: qualcuno la ha costretta?
Un giallo dopo la morte di Diego Armando Maradona, un caso sul quale sta cercando di fare luce la procura di San Isidro. Al vaglio delle indagini le ultime ore di vita del campione, lasciato solo secondo la denuncia dell'avvocato Matias Morla. E in effetti, stando a quanto riportato dal Giorno, qualcosa non torna. A sollevare qualche dubbio è l'infermiera domiciliare del Pibe de oro, Gisela. Nella prima ricostruzione della donna Maradona, quando è stato trovato privo di sensi alle 11,30 dalla psichiatra Agustina Cosachov e dallo psicologo Carlos Díaz, era vivo. Versione ribaltata però ieri, 27 novembre, quando l'infermiera ha ritrattato spiegando d'essere stata obbligata a dire d'aver sentito il calciatore muoversi nella sua stanza a quell'ora.
Prima e dopo non c'è stato niente come lui. Maradona e la differenza con tutti gli altri calciatori
Un vero e proprio mistero nel mistero: chi l'ha costretta? E perché? Proprio su questo si concentra l'inchiesta del Procuratore Generale John Broyad e dei suoi vice Cosme Iribarren e Patricio Ferrari, e che aumenta frizioni e accuse tra la famiglia, divisa di suo, e gli amici dell'ultimo periodo, quello del Diego fragile e malato. Non solo perché sono sempre loro i protagonisti della corsa all'eredità che - a detta del giornalista argentino vicino al Diez, Luis Ventura - si concluderà in brevissimo tempo. A suo dire il calciatore era povero, non aveva nulla. Una confessione che potrebbe far infuriare molti.