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Daniela Santanchè, Gaudio e il no alla Calabria: "La moglie dovrebbe chiedere il divorzio"

Roberto Alessi
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«Mi ha colpito il comportamento di Eugenio Gaudio», mi scrive su Novella 2000 Daniela Santanchè, «prima fa dire il suo nome dal Governo come commissario alla sanità calabrese (gaudium magnum; habemus papam), dopo di che ha fatto un'improvvisa retromarcia e la cosa grave è che ha dato la colpa alla moglie: "non vuole trasferirsi...", ma stiamo scherzando?».

 

 

Sempre colpa delle donne? Gaudio ha 64 anni. Cosentino, ex rettore dell'Università La Sapienza di Roma. È stato anche professore all'Università dell'Aquila dal 1987, dove dal 1997 al 2000 è stato Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia. Cosenza, Roma, L'Aquila, uno abituato ai traslochi, eppure ha detto: «Motivi personali e familiari me lo impediscono: mia moglie non ha intenzione di trasferirsi a Catanzaro». La moglie di Gaudio si chiama Ida Cavalcanti ed è cosentina come il marito. «Comunque ogni famiglia ha le sue dinamiche», ha detto lui al Corriere della Sera. Il mio pensiero: se io fossi la moglie, l'incolpata, l'unica responsabile, chiederei la separazione».

 

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