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Bruno Vespa replica agli insulti: "In programma per l'anno prossimo", dove lo vedremo impegnarsi presto

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Bruno Vespa è stato duramente attaccato dopo la puntata di Agorà, il programma di Rai 3 nel quale ha spiegato il titolo del suo nuovo libro "Perchè l'Italia amò Mussolini". Giustificazioni che hanno subito fomentato la polemica, tanto che il conduttore di Porta a Porta è stato costretto a replicare: "A proposito delle polemiche successive a mie affermazioni ieri ad Agorà sugli anni del consenso a Mussolini, vorrei innanzitutto presentare alcune referenze - esordisce Vespa - Negli anni scorsi ho curato al Vittoriano due mostre sulle leggi razziali con Marcello Pezzetti, lo storico italiano più autorevole della Shoah. Ho accompagnato l’allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nella visita a una di esse. Nel mio documentario sul 1948 trasmesso dalla Rai ho ripercorso con Liliana Segre lo strazio della sua deportazione". 

 

 

Poi il giornalista svela in esclusiva i progetti futuri: "Per l’anno prossimo - sottolinea  - è in programma ’Perché Mussolini distrusse l’Italia. Nel libro uscito da poco, non viene taciuta nessuna delle brutalità del regime, al di là di quella suprema della soffocata libertà di una nazione: la soppressione dell’opposizione, l’arresto e il confino degli avversari politici, le ’leggi fascistissime che annullarono qualunque dialettica, l’incendio delle sedi politiche e sindacali non allineate. Questi sono fatti indiscutibili. Ma lo è anche lo straordinario consenso che tra il 1926 e il 1936 Mussolini ebbe in Italia e all’estero". Un schiaffo, dunque, ai criticoni che ancora una volta si allineano al pensiero comune senza andare oltre e capire le motivazioni di alcune frasi.

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