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Giuseppe Conte, Marcello Sorgi: il piano, zona rossa in tutta Italia. Poi Ricciardi conferma: "Lockdown generalizzato è possibile"

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Come è arrivato a prendere le decisioni sulle tre zone contro il coronavirus in Italia, Giuseppe Conte? Una ricostruzione arriva da un commento di Marcello Sorgi su La Stampa. Si parte dall'analisi dei numeri, con morti che diminuiscono e "ricoverati in terapia intensiva che restano tollerabili". Si inizia insomma a ritenere che il rafforzamento delle misure inizi a sortire degli effetti. Dunque si ricorda come ieri, venerdì 13 novembre, Toscana e Campania siano diventate zone rosse mentre quelle arancioni siano salite a nove. 

Sorgi, però, aggiunge che "ci sono pochi dubbi" circa quella che potrà essere nel giro delle prossime due settimane "il punto d'arrivo della quotidiana valutazione della situazione" affidata a Roberto Speranza: al prossimo appuntamento, "se non prima, il ministro finirà per dichiarare arancioni o rosse tutte le regioni d'Italia, costringendole a un lockdown più o meno severo, ma nella maggior parte dei casi simile a quello già sopportato in primavera". 

 

Insomma, sarebbe il lockdown totale l'obiettivo stabilito da tempo e a cui si tende, a cui si arriverà. Ci si chiede, però, perché non farlo subito, una "botta secca", così come hanno fatto Germania, Francia e Regno Unito. E Sorgi, sul punto, ha una risposta precisa: "In questo modo, ritiene Conte, si è potuto salvare il maggior numero possibile di attività, alcune delle quali, vedi i bar e alcuni ristoranti, continuano a lavorare anche in Lombardia con l' asporto. Molto dipenderà dalla somministrazione dei ristori: evitare le ribellioni locali resta legato soprattutto a questa". Ed è in questa chiusa, insomma, che si trova la vera ragione che ha spinto il premier ad agire in questo modo: evitare ribellioni, Conte teme le rivolte sociali. E non potrebbe essere altrimenti.

E nella giornata di omenica 14 novembre, una conferma alla possibilità che si proceda al lockdown totale, è arrivata da Walter Ricciardi, il consulente di Roberto Speranza, che al Festival della salute globale ha detto chiaro e tondo: "Abbiamo attivato una serie di misure proporzionate alla circolazione del virus nelle specifiche aree d’Italia. Se queste vengono rispettate, saremo in grado di evitarlo. Se non ci dovessimo riuscire, tutte le regioni diventerebbero rosse, e di fatto il lockdown generalizzato si realizzerebbe nei fatti. C'è ancora la possibilità di evitare un lockdown generalizzato. Ma rimangono validi questi due principi: agire sulla base di dati oggettivi, quei 4-5 indicatori che possono essere comprensibili e monitorati tutti i giorni", ha concluso Ricciardi. Più chiaro di così...

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