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Bruno Vespa, il retroscena: "Il Pd salva Mediaset? Non solo patriottismo: vogliono sganciare Berlusconi dall'alleanza di centrodestra"

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Non è passato inosservato a Bruno Vespa l'aiutino che il centrosinistra ha dato a Silvio Berlusconi. È stato approvato infatti l'emendamento che "salva" Mediaset nella contesa giudiziaria con Vivendi. Un modo per blindare il colosso italiano. Un emendamento che va a modificare il decreto Covid approvata a palazzo Madama e che assegna all'autorità per le Comunicazioni il potere di bloccare i transalpini qualora la loro posizione sia "lesiva del pluralismo". A risparmiare il leader di Forza Italia ci ha pensato sorprendentemente il partito di Nicola Zingaretti. Il motivo di questa scelta? "Il Pd ha lanciato a Berlusconi la ciambella di salvataggio. La Francia ha già comperato mezza Italia. Ci mancherebbe solo che si prendesse anche la seconda azienda televisiva italiana e magari anche Tim. E Unicredit. E Generali..". Eppure per il conduttore di Porta a Porta che verga sul Giorno il consueto editoriale del sabato "non c'è solo del patriottismo" nella scelta del segretario del Pd, ma anche "l'obiettivo di sganciare il Cavaliere dall'alleanza di centrodestra".

 

 

Il governo, che conta sempre meno numeri in Senato, vede negli azzurri una possibile ancora di salvezza se la situazione dovesse precipitare. Vespa però frena gli entusiasmi: "Non credo - conclude senza troppi giri di parole - che romperebbe l'alleanza di centrodestra", anche se questo a suo dire "fatica a trovare una linea unitaria". Nemmeno l'incontro con Giuseppe Conte riesce ad andare in porto: "Salvini, Meloni e il Cavaliere non hanno interesse a bruciarsi in una situazione in cui - con l'estensione della zona rossa a Toscana e Campania - è in lockdown quasi metà degli italiani, che diventano i due terzi se aggiungiamo le nuove zone arancione", conclude Bruno Vespa.

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