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Massimo Cacciari, pesante accusa contro il governo: "I dati del coronavirus diffusi in modo che la gente non capisca"

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Massimo Cacciari come un fiume in piena. A Un Giorno da Pecora l'ex sindaci ha colpito duro contro il governo: "La seconda ondata era prevista, bisognava essere preparati: si è fatto un terzo di quello che si era promesso, i numeri sono quelli. Dal governo bisogna esigere un'indicazione precisa sul Dopoguerra". Nel mirino del filosofo quello che è a tutti gli effetti un lockdown: "A Milano è tutto chiuso, è una tristezza infinita. Tutti intristiti, metà disperati - ammette ai microfoni del programma di Rai Radio 1 condotto da Geppi Cucciari e Giorgio Lauro -. La situazione si fa davvero tragica, soprattutto nella prospettiva di non poter riaprire nulla nemmeno a Natale. Può darsi che il governo pensi di salvaguardare il Natale, ma dipenderà dall'andamento dei contagi e dall'insufficienza delle terapie intensive e dal numero di medici".

 

 

E proprio su questi Cacciari nutre qualche dubbio: "I dati vengono diffusi in modo che la gente non capisca. I contagiati aumentano perché si fanno molti più tamponi di prima, la contagiosità del virus è molto alta. Sembrerebbe che la morbosità sia inferiore e meno grave, così come la mortalità". In sostanza Cacciari rivendica la necessità di affrontare la situazione in maniera meno drammatica.

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