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Alessandro Sallusti, il sospetto sulla mancata zona rossa in Campania: "Stato ricattato dalla Camorra?"

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"In che mani siamo?", è la domanda tutt'altro che retorica che Alessandro Sallusti si pone nel suo ultimo commento. Il quesito non fa solo riferimento ai fenomeni "apparsi come funghi" ai tempi del coronavirus. Gli stessi che il governo ha tentato di rifilare agli italiani e tra i quali negli ultimi giorni si annoverano anche Saverio Cotticelli e Giuseppe Zuccatelli. No, perché per il direttore del Giornale c'è anche qualcosa di ben più pericoloso. "Mi riferisco - spiega scendendo nel dettaglio - per esempio al dubbio che in Campania non siano più nelle mani né dello Stato, né del governatore Vincenzo De Luca". 

 

 

A Sallusti non torna la decisione di rinviare "di giorno in giorno la decisione di classificare quella Regione a un livello di rischio più alto dell'attuale, come non i parametri ufficiali ma i fatti reali imporrebbero". Chi ha paura di chi? "Lo Stato della Regione non credo proprio - è la conclusione -. E allora viene il dubbio che Stato e Regione siano sotto il ricatto della camorra, che non vede di buon occhio un lockdown che nuocerebbe ai suoi affari". Un pesante sospetto. Tanto che Sallusti spiega di non esserne certo, anzi spera di sbagliarsi. Eppure...

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