Stefano D'Orazio morto di coronavirus, Dagospia: "Il problema è sempre lo stesso", la malattia prima del Covid

sabato 7 novembre 2020
Stefano D'Orazio morto di coronavirus, Dagospia: "Il problema è sempre lo stesso", la malattia prima del Covid
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Era il "bersaglio perfetto" del Covid, Stefano D'Orazio. Lo storico batterista dei Pooh scomparso venerdì a 72 anni, spiega Dagospia, "aveva una malattia del Sistema Immunitario che non gli ha dato scampo. Una malattia autoimmune contro la quale combatteva da anni". Per questo il coronavirus, innestato su una situazione critica complessa (anche se non compromessa, come confermato dalla moglie del musicista Tiziana Giardoni), è risultato drammaticamente decisivo.

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"Il problema è sempre quello - prosegue Dago -: se il sistema immunitario è compromesso, il rischio di morire una volta contratto il Covid-19 aumenta molto, spesso in modo inesorabile". Come confermato dai compagni di band di D'Orazio, Red Canzian e Roby Facchinetti, la situazione è precipitata in poche ore: ricoverato da una settimana, soltanto venerdì pomeriggio Stefano era sembrato migliorare. Poi il tragico epilogo, comune anche a molte vittime di quersta epidemia meno famose di lui.