Annamaria Bernardini De Pace, così il Covid ha sconvolto i fedifraghi: "Corna, cornuti e chat erotiche", degli aneddoti clamorosi
Se cercate tracce di rossetto rosso sui colletti delle camicie e analizzate come entomologi capelli sospetti sul sedile dell'auto, siete rimasti al paleozoico delle corna, bloccati a dieci ère amorose fa. Basta fare una chiacchierata con Annamaria Bernardini de Pace - la più famosa e la più temuta tra gli avvocati matrimonialisti - per ritrovarsi catapultati in un mondo dove il principe azzurro non si è mai visto e dove il "vissero felici e contenti" è stato irrimediabilmente cancellato dal "vissero felici e cornuti". Un mondo dove la vita delle coppie disegna scenari che neppure i migliori romanzi d'appendice hanno mai evocato e, chissà, forse anche per questo l'avvocato ha da poco scritto Manuale di autodifesa per ragazze e ragazzi, una guida per i minori che spesso sono manipolati e tirati dentro le guerre dei grandi. Un salvagente per sopravvivere alle burrasche sentimentali dei genitori. Bernardini de Pace snocciola aneddoti (ma non c'è speranza che si lasci sfuggire un gossip sui suoi clienti famosi...) per dimostrare come il lockdown della scorsa primavera e le limitazioni di queste settimane - il coprifuoco alle 23 e la chiusura di bar e ristoranti dopo le 18 - abbiano cambiato anche il modo di fare le corna. «Ora è il momento dell'amante 2.0. Quello virtuale. C'è un'esplosione di chat erotiche in cui ci si spedisce foto di parti intime o si mandano video porno. Questi scambi avvengono sia con l'amante che con sconosciuti che si contattano in Rete. Le coppie clandestine, non avendo più la possibilità di incontrarsi in carne ed ossa, scelgono di vedersi sulle chat dei social come Instagram o Whatsapp. Dopo la pausa estiva del "liberi tutti" sono tornate le limitazioni degli orari e così, se i pomeriggi illeciti sono per il momento ancora consentiti, alla sera non si possono più inventare scuse come "Vado a cena con il capo" o "Mi fermo fino a tardi in ufficio". E così molti ripiegano sul sesso virtuale».
Ma a tradire con rapporti virtuali sono più gli uomini o le donne?
«Entrambi, ma le signore sono più abili con la tecnologia e così scoprono i tradimenti del partner».
Più abili o solo più curiose?
«Sicuramente più curiose ma diciamo che sanno dove andare a cercare. E trovano. Una cliente, per esempio, mi ha detto che il marito aveva salvato il numero dell'amante sotto la voce "pizzeria". L'ha scoperto perché, andando nella cronologia delle chiamate, ha visto troppe telefonate rispetto alle pizze arrivate. Un'altra cliente l'ho messa in guardia io...».
Che cosa l'ha fatta insospettire?
«Lei immagini durante il lockdown una famiglia di cinque persone in cento metri quadrati. I tre figli impegnati con la didattica a distanza. La madre insegnante che doveva fare lezione con il pc. Il papà agente di commercio che reclamava uno spazio suo...».
Lei che cosa ha fatto?
«Ho chiesto alla signora di mandarmi un video della casa e le ho dato dei consigli per risistemare l'appartamento in modo da soddisfare le esigenze di tutti».
Ha fatto l'interior designer.
«Più o meno. Abbiamo girato il divano verso la finestra per dare alla figlia adolescente un po' di privacy, al papà abbiamo dato la camera da letto e così via...».
E che cosa l'ha insospettita di quest' uomo?
«Il fatto che si rifiutasse di dare il suo pc al figlio per qualche ora al mattino. In fondo, un agente di commercio non ha bisogno di un computer 12 ore. Quando l'ho detto alla moglie lei ha acquistato un registratore che ha messo sotto il letto e così ha scoperto che non parlava con i clienti ma con l'amante. Ora si stanno separando, ma ovviamente io ho solo aiutato la signora a trovare le prove perché la coppia era già in crisi».
Ma allora sta dalla parte delle donne...
«No. Difendo per circa il 70% uomini perché le donne, oltre ad essere notoriamente scaltre, ultimamente sono diventate anche feroci. Io sto dalla parte delle vittime».
E che cosa consiglia al cornuto di turno?
«Sconsiglio di fare quello che purtroppo fanno molte donne. Reagire d'impulso, arrabbiarsi, litigare. Il marito accampa scuse assurde come "ho prestato il telefono a un mio amico". Le più strategiche stanno zitte, chiamano un avvocato matrimonialista e chiedono consiglio».
E lei cosa suggerisce?
«Di aspettare e raccogliere altre prove del tradimento, soprattutto se si vuole la separazione per colpa. Ma c'è una terza categoria di traditi, quelli che accettano le corna».
I cornuti e contenti. Sono più i maschi o le femmine?
«Sono impressionata dal numero di uomini che accettano il tradimento. Solo i ricchi chiedono la separazione. Gli altri subiscono in silenzio per tenere la famiglia unita. Che è meno costosa di una separata».
Perdonano per risparmiare. Quindi l'amore non c'entra...
«No, guardi, ormai dietro tutte le liti e anche le riconciliazioni ci sono solo questioni economiche. Una volta, quando si andava in Tribunale le coppie si dicevano frasi tipo "ti ho amato tanto, mi sono occupata di tua madre" oppure: "ho sacrificato la mia vita per te". Adesso si rinfacciano questioni legate al danaro: "Hai comprato delle azioni senza dirmi nulla", "Non sapevo che avessi comprato un'altra casa».
Ma allora l'amore non esiste più?
«La verità è che Francesco Alberoni già nel 1979 con il suo Innamoramento e amore aveva previsto che l'amore sarebbe diventato un mezzo. Si è mai chiesta perché delle donne di venti o trent' anni vanno con uomini anche di settant' anni che normalmente non sono dei cassintegrati?».
Sì, certo. Anche qui ci sono di mezzo i soldi. Ma se le fanciulle vanno con i sessanta-settantenni, i trentenni o i quarantenni chi scelgono?
«Non sanno più dove cercare. E allora ripiegano sulle donne mature».
È capitato anche a lei di essere corteggiata da giovanotti?
«Sì, ma la situazione mi fa ridere. Mi sembra di vedere un film giallo di cui conosco l'assassino».
Certo, un uomo che corteggia la Bernardini de Pace dovrebbe essere premiato vista la fama di "cattivissima" che accompagna il suo nome. L'avvocato ride.
«Anche una mia amica la pensa così... Dice che dovrei apprezzare l'intelligenza e il coraggio».
Tornando alla donna che sceglie di essere amante - non solo virtuale - di un uomo sposato. Quanto tempo in media resiste nei panni della terza incomoda?
«Non esiste più l'amante di una volta. Un tempo era una donna che regalava all'uomo quello che la moglie non gli dava: sesso, leggerezza e svago in cambio di regali più o meno costosi».
E oggi?
«Oggi l'amante vuole debellare la moglie. Lascia indizi, fa in modo che l'altra scopra per prenderne il posto».
C'è un altro lockdown in arrivo. Che cosa accadrà alle coppie?
«Molte, anche quelle che si erano riconciliate durante la prima chiusura, esploderanno. Perché lo stare insieme tanto tempo induce a farsi domande, a verificare la propria scelta. Ho una coppia che si è separata perché lei, una donna in carriera che spesso era via per lavoro, ha dovuto imparare a fare i mestieri e a badare ai figli. Ecco, il marito non l'ha riconosciuta più. Lui, che in passato si lamentava perché lei era poco presente, si è ritrovato di fronte una donna che non era quella che aveva scelto».
Qualche coppia, temendo una chiusura totale, in questi giorni approfitta delle offerte degli albergatori che servono la cena in camera. Che cosa ne pensa?
«Un toccasana per ristoratori, coppie clandestine e anche per quelle sposate. Dopo cena sono già in camera da letto...».