Coronavirus, Massimo Lopez e uno stano caso di contagio: "Io maniacale, ma mascherina e distanziamento non bastano"
L'attore e comico Massimo Lopez, 68 anni, si considera molto attento e scrupoloso, per questo non si spiega come abbia contratto il Covid.
Ha dimenticato mascherina e distanziamento?
«Assolutamente no. Per questo lancio un messaggio: credo che sia fondamentale stare attenti in modo esagerato alle mani, lavarle i igienizzarle anche ogni cinque minuti, in modo maniacale. Io non capisco come mi sono contagiato, visto che indosso mascherina e non ho fatto feste né assembramenti. Evidentemente l'ho preso al bar o al supermercato: tocchi le cose, il carrello, i pacchi, magari i soldi, poi viso o occhi. Ed è fatta».
Lei è stato male?
«Ho avuto la febbre. Ho chiamato subito chi avevo contattato nei giorni precedenti. Una cosa che invito caldamente a fare. So che alcuni medici di base, nonostante un paziente segnali di essere stato a contatto con un positivo, dicono di andare avanti tranquillamente. Mi sembra un errore. Andrebbe tamponato chiunque. Io sono risultato positivo, avevo 38 di febbre, che andava giù con la tachipirina, mi hanno consigliato di non prendere farmaci e stare in casa 14 giorni. Dopodiché il tampone è stato negativo».
Ha perso gusto e olfatto?
«No, li avevo. Ognuno è diverso. La persona a contatto con me è risultata sempre negativa. Altro consiglio: se entrate a contatto con un positivo, non fate immediatamente il tampone, ma dopo qualche giorno. Un mio amico primario del Gemelli mi ha detto che la situazione è complicata: ci sono trecento tra medici e infermieri positivi. Dunque non sono tanto le terapie intensive colme quanto gli ospedali che si svuotano del personale sanitario...».
Cosa pensa della decisione di Conte chiudere teatri e cinema?
«I teatri, lo dicono i dati, sono i luoghi più sicuri: sanificazioni, controlli, scaglionamenti. Di contro, vedo nelle scuole i bambini distanziati, ma fuori ci sono folle, macchine intasate, uno sull'altro. Sono scelte strane. Secondo me o si chiude tutto quindici giorni o chiudere un "pochino" mi sembra inutile. Credo che più o meno siamo tutti portatori. Ci sono persone che hanno la febbre e non lo dichiarano, negazionisti... I primi che dobbiamo agire siamo noi»