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Massimo Galli, stop alla tv: "Da lunedì declino gli inviti. La situazione non mi lascia margini di tempo"

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Ai talk, alla radio, sui giornali, i virologi stanno diventando in questa pandemia quello che erano state le top model per gli Anni '90. Quotidianamente presenti, osannati e criticati. Beneficiano di canali social dai quali ogni giorno, se  non ogni ora, esternano, consigliano, pontificano, azzardano, si scannano tra di loro.  Prima che gli italiani ne avessero piena la misura anche di lui Massimo Galli, primario dell'ospedale Sacco di Milano, ha annunciato via Twitter che dovrà  "declinare gli inviti a partecipare a trasmissioni televisive per almeno una settimana, da lunedì 2 novembre in poi. La situazione non mi lascia più margini di tempo e ho una quantità di cose urgenti di cui dovermi occupare". Insomma, una sorta di auto-lockdown televisivo.

 

 

D'altronde al Sacco la situazione non è proprio delle migliori. Lo stesso Galli due giorni fa ha detto che nel suo ospedale sono stati attivati 300 posti letto per il ricovero da coronavirus  e che è stato riconvertito "di tutti di più. L'ortopedia non è più un'ortopedia, ma è un reparto Covid per capirci. Abbiamo già riconvertito tutto quello che si poteva riconvertire, a 30 letti al giorno, per arrivare all'attuale situazione e probabilmente non basterà". E' arrivato il tempo di dedicarsi ai pazienti e meno ai talk. Per quanto reggerà la promessa?

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