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Papa Francesco, il video e le accuse di monsignor Viganò: "Questa non la Chiesa di Cristo, ma un'antichiesa massonica"

Andrea Cionci
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In un video sconvolgente (per ora non ripreso da alcuno dei media italiani e che potete vedere qui sotto), Mons. Viganò denuncia l’usurpazione del trono di Pietro da parte del cardinale Bergoglio e della massoneria che lo ha prodotto. Una “Deep Church”, una “Antichiesa” come la definisce, composta da pochi ecclesiastici, si è impadronita della Sposa di Cristo grazie a un processo non improvvisato, ma costruito nell’arco di 60 anni a partire dal Concilio Vaticano II. Una specie di cancro - di cui oggi si assiste semplicemente alla metastasi finale - il cui fine è quello di realizzare il Nuovo Ordine Mondiale alla cui tabella di marcia deve rigorosamente sottomettersi. 

 

 



Tale processo di fagocitazione - spiega Viganò - è cominciato col Concilio Vaticano II il quale ha eliminato il soprannaturale dalla fede cattolica. (Ogni miracolo si poteva spiegare con un “elemento simbolico”, con una “spiegazione socio-antropologica”: ad esempio, la moltiplicazione dei pani e dei pesci era solo una “condivisione”, la verginità di Maria era solo un “retaggio da antichi miti”, Cristo non era davvero il Figlio di Dio. Libero aveva  denunciato il caso del teologo preferito da Bergoglio, Enzo Bianchi, poi silurato per motivi mai chiariti del tutto. Qui l'approfondimento.

 

 


Mons. Viganò spiega come questa teologia perversa si sia potuta affermare grazie a un senso di inferiorità e inadeguatezza instillato nelle gerarchie ecclesiastiche da un mondo laico-massonico, che aveva fatto sentire la Chiesa di allora inadeguata ai tempi. La rigidità morale dei sacerdoti di allora, la struttura gerarchica e la monolitica dottrina furono viste come zavorre, per cui il bivio del Concilio fu: seguire Dio o il mondo? Fu scelto il mondo, ma esso è dominato dal male. Per inseguire il mondo, la Chiesa ha dovuto cominciare a scendere a compromessi con Satana.  Inspiegabile – continua Viganò - come la Chiesa abbia potuto tollerare il proliferare di tutte quelle eresie e come non abbia saputo correggerle sul nascere castigando duramente, invece, il “piccolo gregge”, coloro che ne difendevano la purezza del messaggio. E i teologi più eversivi, invece, hanno avuto alti incarichi all’interno della Chiesa. 


Mons. Vigano’ accusa esplicitamente anche quei cattolici “tiepidi” che, fra la Tradizione e il modernismo si sono ricavati un ruolo a metà, “come se fossero il giusto mezzo fra due vizi e non fra vizio e virtù”. Si riferisce a quelli che, ad esempio, criticano le punte più estreme del modernismo, come l’intronizzazione della Pachamama, ma che accettano tutto il resto. La “chiesa in uscita” di Bergoglio – spiega l’arcivescovo -  è una open religion che fa da controcanto alla Open Society di Soros, con un affannarsi triste e grottesco per compiacere il mondo, anche nella propaganda green. Tutto il contrario rispetto al monito di San Paolo nella Lettera ai Galati: “Cerco il consenso degli uomini oppure quello di Dio? Se cercassi di compiacere le persone non sarei servitore di Cristo”. La vera Chiesa vive sotto lo sguardo di Dio per la sua gloria e la salvezza delle anime. L’anti-chiesa vive sotto lo sguardo del Mondo, per l’apoteosi blasfema dell’uomo e la dannazione delle anime. Durante il Concilio fu pronunciata, infatti, una frase: “La religione del Dio che si è fatto uomo, si è incontrata con quella dell’uomo che si è fatto Dio”. E nessuno protestò. 

 

 


 
Durante la pandemia – prosegue Mons. Viganò - la chiesa, invece di riconoscere il monito divino per gli innumerevoli peccati dell’uomo, l’ha attribuita alla forza della Natura: un preludio alla sua divinizzazione come già si è visto con la sacrilega intronizzazione in San Pietro della Pachamama.  Sulle elezioni americane, l’enciclica di Bergoglio “Fratelli tutti” rappresenta un netto endorsement per il candidato democratico alla Casa Bianca e, non a caso, Bergoglio si è rifiutato di ricevere Mike Pompeo. Questo dimostra chiaramente “da che parte stanno i figli della Luce e i figli delle Tenebre” nelle elezioni Usa. “Fratelli tutti” è un palese manifesto massonico, dove il grido rivoluzionario Liberté, Egalité, Fraternité, ha sostituito il Vangelo, in nome di una unità fra uomini SENZA Dio”. Il fil rouge che unisce il Concilio alla Pachamama passa per la manipolazione di San Francesco, come ha anche sostenuto il vescovo Athanasius Schneider. Come diceva Mons. Fulton Sheen, “la fratellanza umana senza Dio sarà la religione dell’Anticristo e ingannerà anche gli eletti”. 


Il Grande Oriente d’Italia e la massoneria di Spagna confermano in pieno la loro vicinanza ideale con Bergoglio: “L’encliclica di Francesco – ha dichiarato quella spagnola - è lontana la Chiesa dalle sue posizioni e gli fa abbracciare la Fratellanza universale, il grande principio della massoneria moderna”. Le infiltrazioni massoniche nella Chiesa risalgono al XIX secolo tanto che nel documento “Alta vendita” del 1859 i carbonari scrivevano: “Pescherete qualche amico e lo porterete ai piedi della Sede Apostolica. Predicherete la rivoluzione in tiara e manto, marciando con la croce e la bandiera, una rivoluzione che non avrà bisogno che di essere appena un po’ incoraggiata per incendiare i quattro angoli del mondo”.  Bergoglio – accusa Mons. Viganò - non ha risposto ai Dubia dei quattro cardinali sull’enciclica Amoris laetitia, per non esporsi come eretico ed essere deposto. L’ambiguità e la terminologia imprecisa sono il vecchio sistema sempre usato dai tempi del Concilio: esso impedisce la condanna esplicita dell’errore, ma “quello che aggira la legge è contro di essa”. 

Per vincere la battaglia contro l’antichiesa – raccomanda infine l’arcivescovo -  bisogna rifiutare tutto ciò che essa propone. Piuttosto, “rimettiamo Gesù Cristo al centro della nostra vita e della Chiesa, rimettiamo la corona a Maria Santissima, torniamo a pregare con le parole dei santi e dei mistici e non con gli sproloqui dei modernisti e degli eretici, sosteniamo i buoni sacerdoti che rimangono fedeli alla vera Fede e ritiriamo il sostegno anche materiale a quelli che sono scesi a patti col mondo e le sue menzogne. Non accettiamo questa inferiorità che ci è stata imposta, perché la verità che abbracciamo non viene da noi, ma da Dio. Accettare che la Verità debba essere umiliata di fronte all’antichiesa non è umiltà, ma codardia e pusillanimità. Come i Maccabei, preghiamo il Signore, perché mandi un buon angelo dinanzi a noi per abbattere questi bestemmiatori”. Infine, Mons. Viganò raccomanda che siano le famiglie ma soprattutto i bambini a recitare il rosario per implorarLa affinché il regno di Nostra Signora possa essere ripristinato. 

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