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Gianrico Carofiglio a DiMartedì: "Scontri in piazza sfruttati da frange della destra nazista". Ma scorda anarchici e centri sociali

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A DiMartedì di Giovanni Floris sale in cattedra Gianrico Carofiglio, firma di Repubblica e uso ad utilizzare termini e concetti irriferibili nei confronti di chi non la pensa come lui. E nella puntata in onda su La7 martedì 27 ottobre non ha fatto eccezione. In studio si discuteva degli scontri di piazza contro le limitazioni imposte dall'ultimo dpcm per contenere il coronavirus, e Carofiglio ha sentenziato: "I provvedimenti in questo caso sono un pretesto per frange di criminali riferibili alla destra nazista che colgono l'occasione per praticare la loro idea politica: uscire e spaccare tutto". Già, la destra nazista. E, fermo restando che in piazza c'erano anche estremisti di destra, suona curioso il fatto che Carofiglio abbia scordato anarchici e centri sociali, che in alcune città hanno parimenti presto parte agli scontri. Ma tant'è, Carofiglio aggiunge: " Un compito importante della politica capace è raffreddare tutta ciò e introdurre un elemento di razionalità". E ancora: "Comunque la si pensi sulla chiusura dei cinema e dei teatri, rispondere non avete capito niente è un modo sbagliato di fare comunicazione politica. I politici devono essere capaci di dire ci siamo sbagliati", aggiunge riferendosi di fatto a quanto detto dal ministro della Cultura, Dario Franceschini. Infine, non poteva mancare la stoccata a Matteo Salvini e Giorgia Meloni: "Una parte dell'opposizione, mi riferisco a Salvini e Meloni, ha una legittimazione un po' ridotta a criticare le scelte, pur sbagliate, di chi governa", conclude Carofiglio. E, francamente, non si capisce perché debbano essere poco legittimati a protestare.

 

 

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