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Paola De Micheli a DiMartedì: "Non siamo uno stato di polizia, i manganelli...". Senaldi e Floris la sbeffeggiano

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"Non siamo uno Stato di polizia". Paola De Micheli perde la bussola a DiMartedì. Il confronto tra la ministra Pd ai Trasporti, in evidente difficoltà politica, e il direttore di Libero Pietro Senaldi è accesissimo. "L'assembramento era sui marciapiedi che avreste dovuto controllare voi, non gli esercenti dei locali o delle palestre", le fa notare Senaldi. E qui la De Micheli non si contiene: "Noi non siamo uno Stato di polizia, a trascinare le persone sui marciapiedi con i manganelli".

 

 

Senaldi sgrana gli occhi: "Beh, ma i manganelli lo dice lei...". Forse la De Micheli scorda le multe salatissime e le pendenze penali prospettate a marzo e aprile a chi osasse mettere un piede fuori casa senza autocertificazione. Fare lo stesso contro la movida selvaggia in estate magari avrebbe aiutato a rallentare il contagio. Ma il governo, decisionista per mesi, nel periodo delle ferie ha preferito chiudere entrambi gli occhi. "Noi non siamo uno stato di polizia", ripete come un mantra la ministra, e a Senaldi non le resta che farle notare la realtà delle cose: "Beh ma lo eravamo, a marzo aprile, lo eravamo. E lo siamo anche ora con il coprifuoco, dopo le 23 mi fermano". "Beh deve avere una necessità, se deve andare dalla fidanzata può uscire...", è la risposta bizzarra della De Micheli. "Un'autocertificazione con la fidanzata difficilmente la farebbero passare", ironizza anche Giovanni Floris.

 

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