Giuseppe Conte, Christian Rocca durissimo: "Basta, finiscila. Stesse identiche fregnacce di marzo"
Non è un pericoloso sovranista, Christian Rocca. Eppure si è stancato di Giuseppe Conte, dei tecnici e della propaganda sul coronavirus. "C’è un limite a tutto", scrive su Linkiesta l'ex vice di Giuliano Ferrara al Foglio. "Risentire otto mesi dopo le stesse identiche fregnacce che Conte and company, compresi l’opposizione e i maledetti virologi, dicevano a marzo è sconfortante oltre ogni umana sopportazione".
Lockdown, come cambiano le parole di Conte: il premier che non vuole cedere sta già arrendendosi?
Per due giorni, scrive Rocca, "in Parlamento si è assistito alla scena surreale di Conte intento a leggere con un’intonazione da cantante confidenziale prima al Senato e poi alla Camera lo stesso testo coinvolgente e appassionante quanto una cartella esattoriale per spiegare al paese un dpcm che tutti sanno essere già superato e da rimpiazzare con un altro decreto urgente del presidente del Consiglio, pare domenica". "Basta, finiscila - intima -. Finitela. Stazi zitti, sparite, fate entrare gli adulti". Il declino dell'Italia è "inaudito", la sua leadership subisce "un fallimento senza precedenti", e "solo l’involontario genio comico" del ministro Luigi Di Maio poteva trasformare l'emergenza "in una grottesca rivendicazione del primato della seconda ondata". Un tempo, conclude amaro, "si diceva che saremmo usciti migliori dalla pandemia, ma al momento c’è da sperare solo di uscirne vivi con una classe dirigente rovinosa e stravagante".