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Luca Ricolfi, i cinque errori capitali del governo: "Ipocriti e vili, nuovo lockdown? Ben prima di Natale"

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“Sulla lotta al coronavirus abbiamo preso un grande abbaglio. Altro che modello italiano da seguire”. Lo scrive Italia Oggi, che nell’edizione odierna ha intervistato Luca Ricolfi in merito all’attuale situazione epidemiologica ed alle responsabilità del governo presieduto da Giuseppe Conte. Il sociologo nonché presidente della Fondazione Hume ha individuato i cinque peccati capitali commessi dall’esecutivo giallorosso in questi mesi: “Pochi tamponi; mancato rafforzamento del trasporto pubblico locale; incredibili ritardi nel potenziamento del servizio sanitario nazionale e della medicina territoriale; deliberata indulgenza su movida, discoteche e assembramenti; nessun serio piano per ridurre il numero di alunni per classe. È ipocrita, e anche un po’ vile, attribuire la responsabilità del dramma attuale alla popolazione, quando si sono passati mesi ad adulare i cittadini per il loro presunto senso civico”.

E adesso tocca di nuovo a noi togliere le castagne dal fuoco ai governanti che hanno fatto la frittata a furia di elogiare il “modello italiano” senza fare assolutamente nulla per essere pronti alla seconda ondata che era stata ampiamente prevista: “La strategia del governo è sempre quella - ha dichiarato Ricolfi - ieri come oggi: tergiversare finché i casi sembrano pochi, svegliarsi di colpo quando si profila il collasso del sistema sanitario e a quel punto terrorizzare l’opinione pubblica perché accetti l’unica cosa che al governo riesce bene, ossia chiuderci tutti in casa”. Il sociologo si è espresso anche sulle dichiarazioni di Andrea Crisanti di un possibile nuovo lockdown a Natale: “Secondo me è fin troppo ottimista, se ci sarà un nuovo lockdown sarà ben prima di Natale. Il problema dei politici è che sanno benissimo che solo i nostri sacrifici possono rallentare la circolazione del virus, ma non hanno ancora trovato un modo di chiuderci senza dire che ci rinchiudono una seconda volta”.

 

 

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