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Luigi Di Maio, la gaffe sul coronavirus: "Noi siamo già alla seconda ondata", ma se il governo fosse stato preparato...

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La seconda ondata di coronavirus? È roba solo per pochi “eletti”, non tutti i Paesi ne sono “degni”. Si può riassumere un po’ così l’ultimo intervento pubblico di Luigi Di Maio sulla preoccupante situazione epidemiologica registrata in Italia negli ultimi giorni. Per mesi il governo presieduto su Giuseppe Conte si è adagiato sulla speranza che il peggio fosse alle spalle e si è fatto trovare impreparato dinanzi alla seconda ondata che è arrivata anche prima del previsto e con proporzioni che non lasciano presagire nulla di buono, se è vero che nelle ultime 24 ore ci sono stati quasi 9mila contagi con un numero di morti raddoppiato (da 43 a 83). Il ministro degli Esteri ha “scagionato” il suo governo in maniera abbastanza bizzarra, facendo un confronto con altri Paesi non meglio specificati: “L’abbiamo visto anche a livello internazionale che ci sono stati dei governi che hanno affrontato in un modo questa pandemia e altri che l’hanno affrontata sottovalutandola. Mentre noi purtroppo stiamo affrontando la seconda ondata c’è ancora chi non è uscito dalla prima”. Chi invece entra per primo nella terza vince direttamente una medaglia. 

 

 

 

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