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Marcello Pera, consigliere di Matteo Salvini: "Borghi e Bagnai? Simpatici ma fuori dalla realtà. La ricetta per tornare al governo"

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Marcello Pera, uno dei "professori" di Forza Italia ha ripreso a macinare idee, ma stavolta per Matteo Salvini, che sembra tenerne conto. "Galeotta fu Francesca Verdini. La conosco da quando era uno scricciolo biondo. Così nel dicembre dell'anno scorso organizzai un convegno a Roma sull'Europa, e chiesi al padre Denis di invitare Salvini. Lui venne, dopo ci parlammo a lungo in privato, si è creato un ottimo rapporto. Un mese fa ho votato per Susanna Ceccardi in Toscana". Pera ha già delle idee per il leader della Lega: "Allora noi avevamo un'agenda per il governo dell'Italia. Ho detto a Salvini che quella eredità è lì e va ripresa, tanto le cose in Italia stanno sempre come allora. Erano quattro i nostri punti cruciali: il primo era e resta cambiare la Costituzione. Il Parlamento oggi è in condizioni pietose, vota solo fiducia e decreti legge. Abbiamo un governo provvisorio a scadenza illimitata. Presidenzialismo, cancellierato o premierato, una strada va presa".

 

 

Sull'Europa spiega che, "Vent' anni fa noi professori, io, Martino, Urbani, eravamo euroscettici, una versione ante litteram del sovranismo, temevamo un nuovo Reich tedesco. Fino all'ingresso nell'euro. Poi Silvio Berlusconi ebbe l'intuizione di aderire al Partito popolare della Merkel. Aveva ragione lui. Non puoi governare l'Italia se non fai parte delle forze di governo in Europa. La Lega non può stare con la Le Pen. Dove debba andare e come lo decideranno loro: il Ppe sarebbe una scorciatoia, ma non si può chiedere a Salvini una inversione a U in pochi mesi. Io gli ho suggerito di ridefinire il sovranismo: non è "autarchia" o peggio ancora "nazionalismo", non deve basarsi sul rifiuto di cedere sovranità all'Europa (anche la Costituzione lo prevede); ma deve accettare di cederla solo a istituzioni democratiche, e perciò l'Europa di oggi va cambiata". Nell'intervista al Corriere della Sera escono poi fuori i nomi di Claudio Borghi e Alberto Bagnai, teorici dell'Italexit: "Sono simpatici. Ma sono fuori dalla realtà. Non si può stare fuori dall'Europa e non si può stare fuori dall'euro, è una posizione irrealistica. E a me interessa invece che il centrodestra si dia un'agenda di governo", conclude.

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