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Cecilia Marogna, Lady Becciu la "apprendista stregona alla scuola dei massoni": chi c'è dietro la donna arrestata

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Ieri sera Cecilia Marogna, la 39enne manager cagliaritana divenuta nota come la 'dama del cardinale' per il rapporto fiduciario che la legherebbe all'ex numero due della Segreteria di Stato vaticana, il cardinale Angelo Becciu, è stata bloccata a Milano dalla Guardia di finanza. Nei suoi confronti gli inquirenti vaticani hanno emesso un mandato di cattura internazionale attivando l'Interpol. Nel mirino sarebbero finiti, come rivelato da una inchiesta delle Iene, bonifici per mezzo milione di euro ricevuti dalla Santa Sede per operazioni segrete umanitarie in Asia e Africa, e finiti, quasi per la metà, nell'acquisto di borsette, cosmetici e altri beni di lusso.


Il ritratto di Lady Becciu lo traccia la Repubblica che la definisce "una apprendista stregona, che si è vantata di volere apprendere la lezione di ben altri maestri come Flavio Carboni e Francesco Pazienza, modelli antichi dell'alchimia con cui si fanno soldi evocando segreti. Forse troppo inesperta o troppo rampante per emulare l'incredibile resistenza sulla scena dei suoi miti spioni. Eppure a 39 anni Cecilia Marogna era riuscita a fare breccia nelle mura leonine ed insediarsi nel sancta sanctorum dei misteri, in quell'angolo buio dei palazzi vaticani dove i quattrini prendono strade oscure". 

 

 

 


Non è chiaro ancora come la Marogna sia entrata nelle grazie di Becciu né soprattutto come abbia fatto a farsi consegnare 500 mila euro della Santa Sede che invece che foraggiare informatori e contribuire a liberare missionari rapiti dai jihadisti servivano a comprare abiti griffati e comodi divani in pelle. Dovevano essere "versamenti umanitari" ed invece li ha girati a boutique di lusso come Chanel, Prada e Tod's, è persino riuscita dire che "magari la borsetta era per la moglie di un amico nigeriano in grado di dialogare con il presidente del Burkina Faso".

"Tanti - scrive Repubblica - sono convinti che Marogna sia solo l'inizio di un nuovo capitolo degli scandali vaticani. Come una matrioska, che contiene altre statue intagliate per gestire affari inconfessabili (..) Basta citare un nome per intuire la prossima sceneggiatura: Gianmario Ferramonti, l'imprenditore in odore di massoneria passato da tutte le sigle della destra nazionale per arrivare a far sussurrare al padre di Maria Luisa Boschi le nomine di Banca Etruria. (..) Così partendo dalla "Dama di Becciu" si rischia di replicare lo stesso gioco di scatole cinesi che dall'immobile di Londra ha scoperchiato un vortice di milioni e ricatti, così spregiudicato da avere saccheggiato persino i conti riservati di papa Francesco".

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