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Nicola Porro e i no mask, un sospetto devastante: "Per loro un bel manganello, per i black block poliziotti fermi"

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I no mask come i no global. Nicola Porro, ormai famoso per le sue posizioni anti-terroristiche sul coronavirus, commenta quanto accaduto sabato in piazza a Roma, con qualche centinaio di manifestanti (negazionisti del virus, anti-mascherine, anti-5G, estrema destra, ma non solo) sbeffeggiati dai sostenitori del governo. La protesta è finita con un 35enne fermato e qualche decina di multe per non aver indossato la mascherina.

 

 

 

"Tutto questo rigore preventivo nei confronti di una innocua manifestazione - chiede Porro, portando il ragionamento su un altro livello - come mai non si adotta per raduni ben più pericolosi? Chi scrive ricorda bene le orge di violenza dei black bloc a Milano in occasione dell'Expo. All'epoca, alle forze dell'ordine, fu data la consegna di non reagire, di non provocare, di fermare il minimo possibile. La città fu messa a ferro e fuoco". In questo caso, invece, "un bel manganello per chi ci mette la faccia. Tra poco arriverà anche la rieducazione". La domanda centrale e polemica di Porro, sul Giornale: "Perché arrestare chi ignora la mascherina e non farlo con chi invece impugna un bastone e calza un casco? Sia chiaro, è una questione di banale equità". C'è da aspettarsi, conclude, che "dalla prossima protesta in strada, le forze dell'ordine siano intransigenti come ieri. Che multino chi non si fa riconoscere, che denuncino chi brandisce oggetti contundenti, chi lancia pietre e bottiglie". Insomma, c'è da sperare che "il controllo delle piazze dipenda in massima misura da una certa forma di loro accettabilità politica".

 

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