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Ferruccio Sansa, sospetto coronavirus: "Immuni? Non sanno cos'è. Tracciamento? Balle". Il candidato di M5s e Pd contro il governo

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Poche settimane fa Ferruccio Sansa era il candidato governatore di Pd e M5s in Liguria, travolto da Giovanni Toti. Oggi, alle prese con il coronavirus e il suo carico di ansie e burocrazia, spara a zero proprio sul governo giallorosso di cui avrebbe dovuto essere un puntello. "Altro che Immuni. Altro che tracciamento - si sfoga l'ex giornalista del Fatto quotidiano via Facebook -. Vi promettono che tracciano i contatti dei malati: balle. Vi raccontano che useranno la app Immuni: fantascienza. Vi dicono che vi seguiranno mentre siete malati a casa: aspetta e spera". Parole durissime motivate anche dall'angoscia personale: il figlio di Sansa è risultato positivo al Covid dopo un tampone, lunedì scorso, e da lì è iniziato un calvario per tutta la famiglia, comune alla stragrande maggioranza degli italiani nella sua stessa condizione.
 

 

 

"La Asl ci ha convocato per il tampone in auto. Noi e i nonni - spiega Sansa -. La persona che ci ha telefonato non ha fatto alcun tracciamento di nostro figlio e nemmeno dei nostri contatti. Ha chiesto soltanto che scuola fa. Nessuna domanda sulle palestre che frequentiamo, il calcio, gli scout. Zero. Per fortuna ci abbiamo pensato noi ad avvertire subito tutti. Abbiamo chiesto se possiamo comunicare i dati di Immuni visto che abbiamo scaricato la app tutti (genitori e figli). Risposta: Immuni? Non sappiamo cosa bisogna farne. Da allora comincia il vuoto. La Asl scompare. Non richiama più. Non risponde alle telefonate. Arriva l'esito di alcuni degli esami: io risulto negativo ma ho 38 di febbre da giorni. Non sento più gli odori, respiro male e ho le ossa rotte. - sottolinea - Mia moglie ha avuto la febbre per giorni, ferma a letto spossata. L'olfatto azzerato. Ha il Covid? I sintomi ci sono ma dopo 4 giorni attende ancora l'esito del tampone". Atto d'accusa all'Asl e alla Regione Liguria (a guida centrodestra), ma di riflesso pure al governo e al Ministero della Salute che da mesi ha lanciato la app Immuni e che alla prova della possibile seconda ondata si è rivelato un drammatico flop organizzativo.

"La presa in carico del cittadino sospetto o positivo COVID da parte della ASL, al fine di rendere efficace l’azione diagnostico terapeutica, avviene tramite due diverse modalità di segnalazione - è la nota con cui si difende la Asl -: la notifica da parte di laboratorio pubblico o privato di positività oppure tramite il medico di famiglia o pediatra di libera scelta attraverso il portale Poliss nel caso in cui il medico ritenga che il paziente pur non necessitando di ricovero ospedaliero non possa essere seguito dallo stesso direttamente per motivi ponderati. Nel caso rappresentato dal consigliere Ferruccio Sansa risulta siano state espletate tutte le procedure previste dai protocolli COVID 19 che prevedono la presa in carico della persona risultata positiva al tampone, l’intervista del caso per raccogliere informazioni sulla storia clinica e gli eventuali ulteriori contatti stretti del caso". 

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