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Coronavirus, Massimo Galli a Piazzapulita: "Santo cielo, fatevi un giro negli ospedali. Segni di ripresa che non volevamo vedere"

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Il coronavirus non uccide più come prima? Corrado Formigli a Piazzapulita lo chiede a Massimo Galli e il responsabile di Infettivologia dell'ospedale Sacco di Milano si scalda: "Santo cielo, nella fase iniziale potevamo fare tamponi solo a quelli gravemente malati, con un tasso di letalità elevato. Ora si stanno facendo test per tracciare nuovi focolai e bloccarli per tempo, questo significa che stiamo vedendo anche il 95% degli infetti non gravi, o addirittura il 40% di asintomatici. Se si fa il conto di  chi muore, logicamente nel confronto la realtà è diversa. Ma già farsi un giretto nel mio reparto in questi giorni ci fa percepire dei segni di ripresa che non avremmo più voluto vedere e ci mette a contatto con pazienti già impegnati, non all'acqua di rose".

 

 

 

"Abbiamo subito un lockdown pesante - prosegue Galli -, e adesso dopo il rimescolamento estivo abbiamo problemi emergenti al Sud e in giro per l'Italia". Il guaio è che 7 mesi dopo l'emergere dell'epidemia, l'Italia non pare ancora pronta a gestire una nuova ondata: "Siamo un Paese che non è ancora sufficientemente organizzato per affrontare un sistema emergenziale. Da tempi non sospetti sostengo che la guerra al coronavirus vive sul campo, cioè i test e i tracciamenti, mentre gli ospedali sono una retrovia seppur strategica".

 

 

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