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Alessandro Di Battista, la farneticante lezione di giornalismo: "Non sono Hemingway, ma imito Pasolini"

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Alessandro Di Battista ha tenuto la sua lezione di giornalismo organizzata dalla testata online Tpi , un workshop di cinque appuntamenti dal costo di 185 euro. In venticinque si sintonizzano alle 10 del mattino per sentirlo parlare delle "Linee guida per la realizzazione di un reportage dall'estero". Da qualche tempo scrive reportage per Il Fatto Quotidiano, e realizza documentari tv, Partite col taccuino, dice ai ragazzi collegati, "poi sarà l'alba a fare il programma". Dopo un'ora esatta i ragazzi, scrive Repubblica, cominciano a fare domande. Dà i suoi consigli per fare il reporter: andare sul campo e viaggiare con i mezzi pubblici.

 

 

Cita i suoi modelli. "Non voglio dare consigli stilistici, non sono Hemingway, l'articolo per me è sempre un parto, ne soffro". Poi racconta che, "soffrivo di attacchi di panico, sono un po' pasoliniano, mi piace infilarmi nelle zone più malfamate ed entrare in sintonia con la gente, è la cosa che mi riesce meglio". E a chi gli chiede qual è la qualità di un giornalista, risponde: "Il coraggio delle proprie opinioni, la parzialità è onestà". spiega che che bisogna studiare la storia. Alla fine uno degli studenti commenta l'incontro appena terminato: "Lezione illuminante".

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