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Sabino Cassese e l'errore del governo: "Vivacchia di slogan, non ha seguito la disposizione costituzionale"

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"L'Italia non è un paese ad Arlecchino e lo Stato non è una Repubblica delle banane". Pe questa ragione Sabino Cassese, ex giudice costituzionale fra i massimi esperti di pubblica amministrazione, si appella al governo affinché eviti altri disastri nella gestione dell'emergenza coronavirus. "L'esecutivo dov'è? Si preoccupa solo di apparire in televisione?" si chiede l'ex ministro in quella che pare a tutti gli effetti una frecciatina a Giuseppe Conte e compagni.

 

 

L'errore dei giallorossi però è alla base: "La Costituzione all'articolo 117 prevede che la profilassi internazionale, e dunque una pandemia, sia di competenza esclusiva dello Stato. Non è stata seguita questa disposizione costituzionale. Si sono lasciati intervenire tutti i centri pubblici, regioni, comuni, Asl. Fatta questa scelta (sbagliata) bisognava allora però assicurare collaborazione, coordinamento, coesione". Insomma, le strade per il premier sono due: "o il governo centrale avoca a se ogni decisione, oppure governo, regioni, Asl si consultano, discutono, concordano una linea d'azione e la seguono". Ma d'altronde per Cassese non c'è da stupirsi: "Oggi, abbiamo perduto di vista il futuro, viviamo alla giornata. Esempi: le forze politiche non hanno programmi, vivacchiano di slogan; i governi sono attenti alla comunicazione e ai sondaggi; l'elettorato è liquido e ondeggiante". 

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