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Gianluigi Paragone contro Bonafede e Lamorgese: "Norme speciali contro la movida, ma sapete cosa voleva Willy quella sera?"

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"Un'idiozia semantica". Così  Gianluigi Paragone sul quotidiano Il Tempo definisce la "norma Willy" ovvero un inasprimento delle pene per il reato di rissa e il Daspo dai locali pubblici e di intrattenimento per chi sia stato denunciato o condannato per atti di violenza fuori da un locale. Novità che i ministri Alfonso Bonafede e Luciana Lamorgese introdurranno nel decreto sicurezza. Una "norma Willy" che arriva dopo l'uccisione del giovane fuori da una discoteca a Colleferro e aumenta le pene per chi abbia partecipato a una rissa, facendo salire la multa da 309 a 2.000 euro e la reclusione - se qualcuno resta ferito o ucciso nella rissa - da un minimo di sei mesi a un massimo di sei anni (ora va da tre mesi a cinque anni). Per i protagonisti di disordini o di atti di violenza il questore può disporre il Daspo da specifici locali o esercizi pubblici: se violato c'è la reclusione fino a due anni e una multa fino a 20.000 euro.

 

 

 

 

 

"Un provvedimento buono per strappare un titolo sulla morte violenta di un ragazzo", scrive Paragone, "che voleva fermare la furia di alcuni teppisti criminali. Willy quella sera non cercava una norma speciale, né la cercano coloro che si ritrovano nel mezzo di risse tra bande criminali che vogliono il controllo del territorio attraverso la violenza. Willy avrebbe voluto la presenza delle pattuglie, di pattuglie operative che presidiano il territorio. I suoi familiari vogliono la certezza della pena perché sanno già come può andare a finire".  Il leader di Italexit e senatore ex M5s pone l'accento sul bisogno di nome sicure e non "law and order a intermittenza" ma anche  la necessità di lasciare "militari, carabinieri, polizia e guardia di finanza nella pienezza delle loro funzioni senza il pregiudizio (proprio della sinistra) che le forze dell'ordine siano violente o fasciste". Come fare? Innanzitutto "le forze dell'ordine devono agire coperti da uno Stato che li legittima e li controlla e li punisce in caso di abusi veri. Infine gli agenti devono sapere che sopra di loro ci sono comandanti d'esperienza e non molli burocrati, dirigenti capaci e fermi nelle richieste di aumento del personale, dell'aumento degli stipendio delle dotazioni". Paragone torna sul termine "law and order" che sembra assente nel governo "perché la sinistra non è mai stata dalla parte delle forze dell'ordine".


 

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