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Elisabetta Casellati contro Conte: "Coronavirus, dica la verità sulla proroga dello stato d'emergenza"

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"Occorre avere informazioni corrette, senza nascondere i risultati del Comitato tecnico - sottolinea - abbiamo bisogno di verità. Gli italiani sono stanchi di oscillare tra incertezze e paure, in una confusione continua di dati che impedisce tra l'altro di programmare il lavoro". E' severa il presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati nel suo giudizio contro il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Giudizi duri espressi in un'intervista al Corriere della Sera in cui la titolare  di palazzo Giustiniani entra nel merito della proroga dello stato di emergenza, allungato al 31 gennaio, e comunica la necessità di un "progetto Italia", affrontato sino ad ora, questo il giudizio,  "mettendo toppe", con "tante parole e niente fatti".


 



La presidente spiega di comprendere "le ragioni dell'emergenza, ma non vorrei che tra proposte di democrazia diretta, appelli al voto a distanza e ricorso continuo ai decreti-legge si finisca per abbattere il Parlamento e quindi la democrazia rappresentativa", spiega. Rispetto alla possibile proroga dello stato d'emergenza "occorre avere informazioni corrette, senza nascondere i risultati del Comitato tecnico - sottolinea - abbiamo bisogno di verità. Gli italiani sono stanchi di oscillare tra incertezze e paure, in una confusione continua di dati che impedisce tra l'altro di programmare il lavoro". 

Per la presidente del Senato, il Paese non è in grado di sopportare un nuovo lockdown, "socialmente ed economicamente. Vedo solo la necessità di essere severi nel far rispettare le regole. L'allarmismo non serve". Al contrario, osserva, "dobbiamo sostenere il ritorno alla normalità secondo due parole d'ordine: responsabilità e coraggio". C'è, secondo Casellati, "un rischio reale" di tensioni sociali "legato alla recessione economica e alla mancanza di lavoro".

Del "Progetto Italia" spiega quanto sia necessario "rilanciare il Paese facendo ripartire le leve dell'economia: infrastrutture, investimenti, imprese. Questo serve per dare lavoro, lavoro, lavoro. E soldi, soldi, soldi nelle tasche degli italiani". Inoltre, i giovani "devono essere protagonisti della rinascita insieme alle donne che, con la scuola a singhiozzo, continuano a sopportare il peso maggiore dell'organizzazione familiare". La presidente del Senato non vede da parte del governo un coinvolgimento nelle decisioni dell'opposizione: "Se il nostro Paese non si ritrova coeso - aggiunge - gli effetti delle divisioni si ripercuoteranno sull'oggi e sul domani".

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