Claudio Borghi, la replica a Giancarlo Giorgetti: "Vuole morire democristiano"
Claudio Borghi è in Sicilia per sostenere Matteo Salvini a processo per il caso Gregoretti: “Un atto diventa giusto o sbagliato a secondo della maggioranza che c’è”, dice il deputato. A tenere banco sono però le parole di Giancarlo Giorgetti per il quale bisogna iniziare a guardare al centro, al Partito popolare europeo, quindi a parlare con Angela Merkel. "Evidentemente nonostante il mondo sia cambiato a qualcuno viene ancora voglia di morire democristiano. Siamo diventati un grande partito, è giusto ed è positivo che ci siano tante opinioni anche se minoritarie poi però la sintesi la fa Salvini".
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Nell'intervista all'Huffington Post si chiede a Borghi se Giorgetti guarda al Partito popolare europeo, che la Lega ha sempre visto come fumo negli occhi, come ci si può mettere d'accordo? "Berlusconi era nel Ppe mi pare, ed aveva anche le spalle abbastanza larghe. Mi sembra di ricordare che fu levato di mezzo a colpi di spread e che nessuno mosse un dito per aiutarlo. Vi ricordate i risolini di Merkel e Sarkozy? Erano entrambi del Ppe. Mi verrebbe da dire che con amici così non avremmo bisogno di nemici". Quindi, nessuna svolta moderata? "Cosa crede, che il 75% che ha votato Zaia cerchi moderazione? Quello è un apprezzamento per il governo deciso della regione e un mandato forte per avere finalmente l’autonomia". E Giorgetti? "Non cerchi di farmi dire 'ma c’è ancora qualcuno che dà retta a Giorgetti?' (ride) le sue frasi le inventate sempre voi, abbiamo l’ufficio a un metro di distanza, se serve ci parliamo", conclude Borghi