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Giancarlo Giorgetti, il consiglio a Matteo Salvini: "Nessun matrimonio, ma col Ppe dobbiamo parlare"

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Giancarlo Giorgetti detta la linea politica della Lega mentre offre il suo appoggio a Matteo Salvini nel giorno in cui a Catania si è aperto il processo Gregoretti, con l'udienza preliminare aggiornata per il prossimo 20 novembre. "Se passerà il proporzionale è chiaro che la Lega dovrà avviare un movimento verso il centro, oppure correrà il rischio di essere annientata". Spiega in un colloquio al Corriere della Sera. Dunque, rivela le ragioni per le quali è venuto a Catania: "Con Matteo non ho di questi problemi, avevo impegni altrove ma ho rinunciato pur di non leggere quel che avreste scritto in caso di mia assenza e resterò anche per l’udienza. Finiranno nel nulla per la Lega". Insomma, per l'ennesima volta Giorgetti sottolinea che le polemiche stanno a zero.

 

 

Anche sull'Europa "l'eminenza grigia" del Carroccio ha le idee chiare: per l’ex sottosegretario alla Presidenza è giunto il momento di "aprire un dialogo col Ppe. Non si tratta di entrare nel Partito popolare, sia chiaro, non ci dobbiamo sposare, io non voglio fare matrimoni con nessuno. Ma dobbiamo prendere atto che l’Europa esiste, piaccia o no. E io ritengo che il partito che governa in quindici regioni ed è primo in tutti i sondaggi, una Lega di governo, debba confrontarsi con chi comanda in Europa: ovvero col Ppe. E chi è determinante nel Ppe? La Cdu tedesca. Non vuol dire che bisogna smettere di essere sovranisti, ma di vivere questa accezione nel senso che la sovranità appartiene al popolo". Matteo Salvini ha smentito categoricamente qualsiasi tentazione di approdo dal gruppo dei sovranisti di Id al Ppe. Giorgetti non fa polemiche: "Infatti io non parlo di ingresso, ma di confronto. E sulla leadership salviniana indebolita dai colpi delle varie procure, è categorico: "Certo, a forza di menare, menare, menare, nessuno ne uscirebbe bene, sfiderei chiunque...", conclude Giorgetti.

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