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Luca Zaia, il consiglio a Matteo Salvini: "Fa un lavoro strepitoso, ma per crescere abbiamo bisogno di supporto"
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"Questo voto è un segno di protesta verso Roma. Civile, ma protesta" Luca Zaia spiega così il trionfale successo suo e della sua lista Zaia con la rielezione a governatore col 76,79% delle Regionali. La sua lista civica ha preso quasi il 45%, quella della Lega poco più del 16%. "Guardi che nemmeno uno dei miei oltre 2 milioni di elettori ignorava che io sono un leghista". Nell'intervista al Corriere della sera, racconta anche il perché del suo grande successo: "Io cerco di rappresentare il Veneto. Non è questione di gestione del Covid, i sondaggi già mi davano al 70%. Io ho ereditato una Regione che era la periferia dell'impero. Si diceva: "Giganti economici, nani politici". Poi, dopo l'Autonomia, la riforma sanitaria, le colline del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene, le Olimpiadi, il maggior cantiere italiano che è la Pedemontana, mi lasci dire che qualcosa è cambiato. Ieri eravamo lavoratori e pagatori di tasse, oggi siamo una comunità che spesso detta l'agenda".
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Sulle ambizioni all'interno della Lega, continua a smentire: "Io devo poter lavorare con tranquillità, piantatela con queste manfrine. Non sono minimamente interessato. E non lo ero anche in momenti in cui ci sarebbero state praterie politiche. Bisogna abbandonare il centralismo medievale e puntare al nuovo rinascimento con l'autonomia. Che per noi veneti resta la madre di tutte le battaglie. Salvini sta facendo un lavoro strepitoso, ha preso in mano un cadavere eccellente e l'ha portato nell'Olimpo. Anche in Toscana: se ci avessero fatto firmare qualche anno fa per il 40%, avremmo detto "tutta la vita". La Lega è cresciuta molto, "e come tutte le piante che sono cresciute rapidamente - riprende il Doge -, ha bisogno di un supporto per poter continuare a crescere. La Lega è sempre stata eterogenea per estrazione sociale, culturale e politica. Ma noi abbiamo una caratteristica: l'identità. Non dobbiamo perderne un millesimo, è quella che ci rende forti", conclude Zaia.
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La Postina con Zanellato diventa Dotta
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