Silvia Romano, l'Ue la coinvolge: chiamata a supportare le vittime di islamofobia
Una nuova vita per Silvia Romano. Dopo la sua liberazione non ha solo cambiato nome in Aisha. La giovane cooperante rapita in Kenya e tenuta prigioniera in Somalia per un anno e mezzo ha deciso di essere in prima linea per promuovere un progetto europeo dal nome "YES – Youth Empowerment Support for Muslim communities". Il compito della 24enne, stando a quanto riporta Repubblica, è quello di aiutare le vittime di islamofobia. In sostanza Silvia Romano e gli altri ragazzi selezionati dovranno raccogliere le segnalazioni di casi di islamofobia e denunce, fornendo alle vittime un supporto di tipo psicologico ed eventualmente anche legale.
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La volontà - si legge in un post pubblicato sul profilo Facebook dell'associazione "Progetto Aisha", è quella di "poter contribuire a sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema che raramente viene trattato dai media e che invece ha un impatto quotidiano specialmente sulla vita delle donne musulmane del nostro Paese".