Bruno Vespa, la confessione su Luigi Di Maio: "Cosa accadde la prima volta che gli parlai", ora si capisce tutto
Matteo Renzi e Luigi Di Maio hanno lo stesso obiettivo: entrambi vogliono un rimpasto. Per Bruno Vespa il primo spera di sostituire all'Istruzione Lucia Azzolina con Maria Elena Boschi, "meglio - spiega il conduttore di Porta a Porta sul Giorno - se con un premier diverso da Giuseppe Conte". Anche Di Maio, d'altro canto punta al rimpasto "per sommare, possibilmente, alla carica di ministro degli Esteri quella di vice presidente del Consiglio, tornando a guidare la delegazione al governo del M5S e diventando di nuovo capo politico al posto di Vito Crimi". Anche il grillino, come il rottamatore, con la speranza di vedere un altro premier. Eppure, prosegue Vespa, Di Maio del presidente del Consiglio parla sempre bene. Anzi, benissimo.
"La prima volta che parlai a lungo con l'attuale ministro degli Esteri, dopo le elezioni del 2013 ebbi l'impressione di trovarmi davanti a un rampollo di pura scuola democristiana. Oggi lui parla di Conte come Giulio Andreotti nel '92 parlava bene di Arnaldo Forlani, mentre cercava di sfilargli la candidatura al Quirinale". Insomma, un modo come un altro per dire che Di Maio sta puntando in alto.
Ma c'è di più, perché "Di Maio, come Renzi, avrebbe bisogno di un Pd indebolito: per questo ha impedito l'alleanza vincente della sua candidata in Puglia con Emiliano e in tutte le altre regioni in cui si vota tra una settimana con la sola eccezione (perdente) della Liguria dove il Pd rischia di pentirsi di un fidanzamento impegnativo che potrebbe non portargli alcun vantaggio. E visto che il M5S alle regionali non andrà benissimo, meglio che perdano anche gli alleati".