Alberto Zangrillo sistema gli allarmisti: "Correlazione evidente tra bassa carica virale e ridotto rischio di essere intubati"
Alberto Zangrillo non cambia idea: il coronavirus è mutato, la sua carica virale si è indebolita. A riprova di ciò, il direttore del reparto di Terapia intensiva del San Raffaele di Milano nonché medico curante di Silvio Berlusconi, ha condiviso su Twitter uno studio. Qui il commento dell'esperto: "In questo studio hanno dimostrato come una bassa carica virale è risultata indipendentemente associata ad un ridotto rischio di essere intubati e morire: i pazienti intubati e deceduti avevano una carica virale 8 volte superiore a quelli sopravvissuti/non intubati".
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Ma non solo, perché Zangrillo, finito nel mirino per aver detto che il Covid-19 è clinicamente morto, lancia un ulteriore messaggio ai numerosi, troppi, allarmisti: "Come anticipato da studi anche del San Raffaele - cinguetta -, è sempre più evidente la correlazione tra ridotta carica virale e variazione quadro clinico, motivo per cui da Maggio abbiamo visto perlopiù malati asintomatici o che comunque non necessitavano della terapia intensiva". Una situazione ben differente rispetto ai primi mesi di pandemia.