Cerca
Logo
Cerca
+

Coronavirus, la profezia di Luca Ricolfi: "Diventeremo una società parassitaria di massa"

 Luca Ricolfi

  • a
  • a
  • a

Per Luca Ricolfi non "andrà tutto bene", come ci promettevano durante il lockdown. Al contrario, l'epidemia di coronavirus e la crisi economica potrebbero trasformare gli italiani in "una società parassitaria di massa". Il trionfo dell'ideologia grillina, in altre parole: assistenzialismo, mancette e produttività a zero. Il sociologo di sinistra, tra i più spietati commentatori della realtà attuale politica ed economica, non ha mai fatto sconti ai cosiddetti "progressisti", anzi. La sua riflessione su un'Italia che vive sulle spalle dei padri, consumando senza più produrre, è stata formulata già prima del disastro di marzo, ma oggi trova ancora più forza. 

 

 

 

Intervistato dal Giornale, mette in chiaro che il tanto "modello Conte" di gestione dell'emergenza ha fallito: "Fra i paesi avanzati solo tre, Belgio, Spagna e Regno Unito, hanno un bilancio complessivo di morti (per abitante) peggiore di quello dell'Italia". Ecco perché sconsiglierebbe "qualsiasi paese di seguire il modello italiano, fatto di ritardi, disorganizzazione, leggerezza nel far rispettare le regole, incapacità di far ripartire l'economia". Eccolo, il tasto dolente oltre all'elemento sanitario. "Noi eravamo già una società signorile di massa in declino. Questi mesi li abbiamo usati per tappare le falle e congelare tutto, senza la minima attenzione a creare le condizioni di una ripartenza. Quel che mi aspetto, quindi, è un brusco risveglio nel primo semestre 2021, quando ci si accorgerà che non si può andare avanti in eterno con i sussidi e il blocco dei licenziamenti". La priorità dovrebbe essere "creare un ambiente con meno tasse e meno burocrazia che consenta ai produttori di restare sul mercato o di entrarvi. L'alternativa è di diventare una società parassita di massa, in cui una piccola minoranza lavora e la maggioranza vive di trasferimenti". Che ripercussioni potrebbero avere emergenza seconda ondata, crisi economica e regionali sul governo? Ricolfi è drastico: "Se hanno avuto il fegato di fare un governo che se ne infischia di un voto politico (quello del 2018), non mi stupirei restassero abbarbicati al potere di fronte a un voto amministrativo, anche dovessero perdere in 6 Regioni su 6". L'unico scenario di crisi politica certa, conclude il sociologo, sarebbe drammatico: "Un milione di posti di lavoro distrutti, una tempesta finanziaria, una nuova chiusura di scuole e università, una proliferazione dei focolai e dei connessi lockdown".

Dai blog