Luca Telese, lo scivolone su Vittorio Sgarbi: "L'ordinanza no-mask non esiste". Il critico lo aveva già detto due giorni prima
“Due giorni di discussione sull’ordinanza no-mask di Vittorio Sgarbi. Oggi abbiamo scoperto che non esiste”. Luca Telese ha fatto la classica scoperta dell’acqua calda, perché in realtà è stato proprio il critico d’arte a chiarire subito che la sua ordinanza era un paradosso, niente più che una provocazione per ribadire la sua linea sul coronavirus. Il conduttore di In Onda stavolta ha preso una cantonata, non serviva attendere due giorni per capire che l’ordinanza non esiste.
“Per evitare l’irrazionale diffondersi del virus della paura - aveva scritto Sgarbi in una lettera a Il Giornale - ho preparato un’ordinanza per vietare l’uso della mascherina, che non è un divieto, ma un richiamo alla ragione e al libero pensiero, cioè al pensiero libero da pregiudizi. La mia minaccia di multa a chi porta la mascherina per strada è solo un paradosso per far riflettere sull’insensatezza della sottomissione, non imposta, ma accettata passivamente”.
Sgarbi aveva preparato in qualità di sindaco di Sutri un’ordinanza che si basava anche sul decreto legge 155 del 2005 che, dopo gli attentati terroristi islamici, vieta ogni mascheramento del volto che possa rendere difficoltoso il riconoscimento della persona: “Le evidenze scientifiche disponibili, fornite dall’Istituto superiore di sanità, indicano che in sei mesi l’epidemia ha prodotto quattro decessi sotto i 9 anni e nessuno tra i 10 e i 19 anni. Nessuno. Dobbiamo imbavagliarli tutti con le mascherine, perché non si contamino sani tra sani?”.