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Carlo Calenda, l'accusa del Fatto di Travaglio: “Come funziona la sua ‘bestiolina' per superare Renzi”

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Carlo Calenda ha speso circa 65mila euro per la sua propaganda sui social, dove si sta avvalendo di una “bestiolina”, ovvero di una rete di account fittizi con l’unico scopo di fare da megafono ai messaggi politici del leader di Azione. È quanto sostiene il Fatto Quotidiano di Marco Travaglio, secondo cui l’ex ministro utilizza lo stesso metodo di sovranità e populisti, ovvero coloro i quali vorrebbe “smontare”. L’investimento imponente sui social rientra nel piano per raggiungere l’obiettivo di sorpassare Italia Viva di Matteo Renzi: al momento Azione viaggia intorno al 3 per cento e spera di diventare l’ago della bilancia nella maggioranza giallorossa. Intanto Calenda guadagna consenso sui social, dove però secondo Il Fatto si affiderebbe alle “botnet”, ovvero ad una flotta di account provenienti dall’Est Europa e dall’Asia vecchi di almeno dieci anni per non creare sospesi che siano falsi. Il quotidiano diretto da Travaglio sostiene di aver analizzato almeno quindici profili vicini a Calenda, molti dei quali con un’alta incidenza di seguaci stranieri, che interagiscono solo per fare propaganda ad Azione ed al leader. “Chissà se la ‘bestiolina’ - si chiede Il Fatto - servirà a Calenda a superare la soglia di sbarramento”. 

 

 

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