Augusto Minzolini e l'avviso di garanzia a Conte: "Le sue decisioni sono politiche e quelle di Salvini no?"
Giuseppe Conte e mezza squadra di governo hanno ricevuto gli avvisi di garanzia per la gestione dell’emergenza coronavirus. Un atto dovuto, quello dei pm di Roma, visto che sono centinaia le denunce pervenute nei confronti del premier e dei suoi ministri. La richiesta è di archiviazione, ma non è così scontato che venga accolta. Intanto si è già scatenato il solito dibattito tra garantisti e giustizialisti. A quest’ultima categoria appartengono i 5 Stelle, che però ci hanno abituato a repentini cambi di idea a seconda di chi riceve l’avviso di garanzia: se a riceverlo sono avversari politici, allora si urla immediatamente allo scandalo ed alle dimissioni, ma se invece sono il premier e i propri ministri, allora la risposta è il silenzio assoluto.
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“Gli avvisi di garanzia sono tutti uguali - è il commento di Minzolini - pure quelli di Conte. A parte la protezione della magistratura di Travaglio, ad oggi in rapporto alla popolazione l’Italia ha avuto più morti dei tartassati Usa. E al contrario della giustizia italiana, la matematica non è un’opinione”. C’è chi prova a fare un paragone tra la vicenda giudiziaria di Matteo Salvini e quella che potrebbe coinvolgere il premier: “A me Salvini sta sul c*** - dice Minzolini - ma se le decisioni sull’epidemia prese da Conte erano politiche (con esiti matematici catastrofici), lo erano anche quelle di Salvini sull’immigrazioni (con esiti matematici migliori degli attuali). O no? Mi piace cogliere le contraddizioni”. Poi l’editorialista del Giornale ha spiegato meglio la definizione forte usata per parlare del segretario leghista: “Era solo un’iperbole per sottolineare che non sono un tifoso di Salvini. Poi a me non sta mai sul c*** nessuno, ci sono sempre delle qualità magari nascoste”.