Giovanna Botteri, le confessioni: "Quando dissero a mia figlia che ero morta. E gli attacchi di panico..."
"La paura della morte la porto sempre addosso". Giovanna Botteri, protagonista indiscussa dei mesi della pandemia, si confessa. Da inviata di guerra, la corrispondente da Pechino della Rai ne ha viste di cotte e di crude, ma nulla è stato come il coronavirus: "La differenza con i tanti altri conflitti che ho visto è che lì sapevi chi era il tuo nemico. Qui no. Può essere il tuo vicino, l'amico del cuore, un parente", rivela in un'intervista al Giornale, per poi aggiungere i timori che l'hanno assillata: "Andavo in panico all'inizio, magari avevo qualche linea di febbre e pensavo al peggio, soprattutto di finire in quei lebbrosari dove sono morte chissà quante persone. E non lo sapremo mai".
Ad aggiungersi a un già difficile momento la lontananza dalla famiglia: "In effetti la solitudine è stato l'aspetto più difficoltoso - prosegue sul quotidiano di Alessandro Sallusti -. Mia figlia Sarah era chiusa in casa a Roma, anche lei sola: il senso di impotenza, il non poter fare qualcosa per lei mi affliggeva. Una solitudine che già sentivo quando sono arrivata in Cina, ma che è dilagata con il lockdown: non parlo il mandarino e dunque è difficile entrare in contatto con la gente. Sono stata 13 anni a New York e lì mi sentivo a casa. Ho anche girato tutto il mondo come inviata, ma qui è tutto diverso".
Ed è proprio nei confronti di sua figlia che la giornalista ha qualche rimorso: "Pentita di aver scelto questo lavoro mai. Ora mia figlia è grande e non mi rimprovera le assenze. Abbiamo costruito un rapporto e una vicinanza che vanno oltre la presenza fisica. Ma spesso mi sono chiesta se ne valesse la pena, soprattutto quando hanno ucciso Ilaria Alpi in Somalia, la mia amica del cuore, la compagna di banco nella redazione del Tg3. Miran Hrovatin, morto con lei, era stato mio operatore. Io ero in Bosnia. Mia figlia con mio padre a Trieste, la mia città di nascita. All'asilo, un'amichetta le dice: Ho sentito che è morta un'inviata, è tua mamma? Sono tornata di corsa a casa".