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Alessandro Sallusti contro Casalino: "Tentativo vigliacco di dividere le responsabilità: tutti i buoni a Roma, i cattivi in Lombardia"
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I verbali hanno fatto emergere la verità: fu Giuseppe Conte, contro ogni consiglio del Comitato tecnico scientifico, a volere il lockdown del Paese. Così come fu sempre lui a non stabilire la zona rossa ad Alzano e Nembro. Nonostante questo Alessandro Sallusti non vuole metterlo alla gogna: "Ma noi non cambiamo opinione e giudizio rispetto a quanto abbiamo espresso nei mesi scorsi a proposito degli amministratori lombardi. Quell'emergenza fu un fulmine a ciel sereno che colse tutti di sorpresa e impreparati, a Milano come a Roma: governatori, ministri, premier e scienziati hanno fatto del loro meglio, anche se con il senno di poi è evidente che quel meglio non è bastato a limitare i danni".
"Non possiamo darla vinta a Zangrillo". Bomba di Sallusti: a microfoni spenti... la vergogna svelata
Però e c'è un però, il direttore del Giornale non può fare a meno di notare "quanto è stato subdolo e pure vigliacco il tentativo del governo e dei suoi giornalisti portavoce di dividere le responsabilità: tutti i buoni a Roma, i cattivi e gli inetti concentrati in Lombardia". Il riferimento è chiarissimo: Sallusti ce l'ha con Rocco Casalino, stratega della comunicazione di Palazzo Chigi. Il capoufficio stampa per primo cercò di nascondere la polvere sotto il tappeto. Troppo tardi.
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La Postina con Zanellato diventa Dotta
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