Nicola Porro, disegnino per Marco Travaglio: "Blitz di Conte sui servizi segreti, ma per Il Fatto è tutto normale"
Continua a tenere banco il caso dei servizi segreti, con Giuseppe Conte che ha inserito in gran segreto un articolo nell’ultimo decreto-Covid, quello con cui ha prorogato ulteriormente lo stato di emergenza. Scontate le polemiche, sia da parte dei partiti di opposizione che da quelli di maggioranza: il blitz del premier sui servizi segreti sa tanto di golpe per alcuni. Ma di certo non per Marco Travaglio: il Fatto Quotidiano non ci trova nulla di strano nell’operato di Conte. “Non avevamo dubbi - tuona Nicola Porro nella sua zuppa quotidiana - se al posto di Conte ci fosse stato Berlusconi, Zingaretti o chiunque altro sarebbe successo il finimondo. Questa piccola norma, inserita nel decreto sullo stato di emergenza, permette al premier di riconfermare per altri quattro anni i capi dei servizi segreti. Ma Travaglio quando parla dei suoi amichetti non sente ragioni e fa la battutona sul premier che propone di confermare i capi dei servizi segreti anziché farli nominare da Amadeus e Milly Carlucci”. Secondo Porro bisogna fare “un disegnino” per far capire la questione al direttore del Fatto: “Il problema non è che li nomini il premier, ma che lui ha fatto una norma speciale all’interno di un decreto che invece riguarda la proroga dell’emergenza”.