Silvio Berlusconi, gli amici del giudice Franco al Tg5: "Disse che aveva paura e che fu forzato a firmare una condanna ingiusta"
Nuove rivelazioni su Amedeo Franco il giudice della Cassazione, relatore del processo Mediaset, che ha visto imputato l'ex premier Silvio Berlusconi. Secondo due amici del magistrato Gianni e Carlo Glinni, nipoti di un magistrato importante: il presidente di sezione della Cassazione Paolo Glinni, membro del primo Consiglio superiore della magistratura quella del giudice Franco nella sentenza Mediaset fu una decisione difficile e travagliata e ricevette "pressioni per farlo condannare".
I due fratelli, amici del magistrato Franco, si sono raccontati martedì sera in un'intervista al Tg5, di quando il giudice Franco stanco delle pressioni ricevute durante il processo Mediaset chiese loro di essere ospitato casa in Brasile. Ricordo perfettamente - dice Carlo Glinni - che Amedeo "mi accennò ad un grosso pressing fatto su questo collegio". Ovvero sulla sezione feriale della Cassazione, presieduta da Antonio Esposito, cui era stata assegnata all'ultimo momento il processo Berlusconi.
Il pressing, dice Glinni, "veniva dall'alto". E "Amedeo era un giudice molto scrupoloso, per cui questa sentenza ingiusta, questa è la verità, l'aveva turbato molto". L'altro fratello ricorda un giudice "turbato: mi disse "Giovà, io ho firmato una cosa alla quale sono stato in qualche modo convinto ma non la ritengo giusta, una sentenza che ritengo sbagliata. Era veramente amareggiato". E Carlo Glinni: "Amedeo disse che se avesse saputo quello che sarebbe successo e la situazione nella quale si sarebbe andato a imbattere si sarebbe dato malato".
I fratelli Glinni spiegano di aver parlato solo oggi "riteniamo se ne possa parlare con tranquillità perché lui ce ne ha parlato con tranquillità. Fino a quando Amedeo era in vita non avevamo motivo di parlare di queste cose" .