Belen Rodriguez, vietato parlare del suo lato B: delirio in Rai contro Bruno Vespa
Bruno Vespa nel mirino della Rai. Non è una novità che viale Mazzini tiri le orecchie al conduttore di Porta a Porta, ma questa volta nulla ha a che vedere con il suo lavoro, o quasi. Nella bufera infatti non ci è finito il talk politico, così come il suo stipendio, bensì la sua ultima fatica, Bellissime! Le donne dei sogni italiani dagli anni 50 ad oggi. Il libro, pubblicato da Rai Libri, ha scatenato Primo Di Nicola, vicepresidente della Vigilanza Rai, audito nella giornata di ieri, 2 luglio, in Commissione bicamerale. Qui Roberto Nepote, direttore Marketing di viale Mazzini, ha intavolato discorsi sulle politiche di genere in tv e la rappresentazione della donna nelle trasmissioni del servizio pubblico.
Ed è proprio a questo punto, secondo quanto scrive il sito di Roberto D'Agostino, che ha preso la parola il senatore pentastellato Di Nicola, scatenando la polemica. Il vicepresidente della Vigilanza ha chiesto a Nepote se avesse svolto un analogo monitoraggio anche sul lavoro di Rai Libri. Risposta negativa. Ed ecco che Di Nicola sfodera la sua arma non così segreta: "Diciamoci la verità: se avessimo dovuto mandare una “femmina” a rincuorare un esercito in guerra chi, non più tardi di tre anni fa, avremmo mandato se non Belen Rodriguez - ha letto Di Nicola uno dei passaggi del libro di Vespa - Belin Belen - come la chiama Dagospia. Incarnato gaucho. Occhi da cerbiatto, bocca che lievita, ma ancora domina. Seno perfettamente costruito. Sedere che fa storia ogni volta, cioè spesso, che lei posta una foto su Instagram”.
Passaggi che hanno lasciato di stucco la Commissione, a maggior ragione quando hanno saputo chi fosse l'autore. Lo stesso Nepote è stato poi costretto ad ammettere che se fosse stata una trasmissione televisiva e non uno scritto, sicuramente Vespa sarebbe finito nella black list delle criticità segnalate.